Brutta sorpresa

Cinghiale morto trovato tra gli scaffali dell’officina Amiu della Volpara: l’allarme dei lavoratori

La brutta e macabra sorpresa dei lavoratori dell'impianto ha fatto scattare le procedure di sicurezza dell'impianto previste in questi casi

Genova. La carcassa di un grosso esemplare di cinghiale è stata trovata tra gli scaffali dell’officina di pertinenza all’impianto Amiu della Volpara, in Val Bisagno. A fare l’inusuale e macabra scoperta sono stati gli stessi lavoratori dello stabilimento, che rientrando dalla pausa del fine settimana hanno trovato il corpo privo di vita tra gli attrezzi.

Secondo le prime informazioni raccolte, l’animale non avrebbe avuto segni di ferite evidenti sul proprio corpo, cosa che di fatto farebbe pensare alla morte per avvelenamento a seguito dell’ingerimento di qualche sostanza presente in loco. Ma non solo: visto il perpetuarsi dell’epidemia di peste suina, che ad oggi conta oltre 1500 carcasse infetti ritrovate in Liguria, di cui 220 solo all’interno del Comune di Genova – che resta il più colpito – un’ipotesi potrebbe essere quella che l’animale sia morto a causa di questa malattia, e l’intrusione nell’impianto, quindi, sarebbe stata un tentativo di trovare riparo o accesso all’acqua, visto che il virus, soprattutto nelle fasi finali, aumenta la sensazione di sete negli animali.

Un’ipotesi questa che ha messo in allarme il sindacato Usb, che si interroga sulla sicurezza dell’impianto e la tutela dei lavoratori: “Sarebbe opportuno saper di cosa è morto l’animale e se poi sarà stato fatto tutto il necessario per la disinfestazione in tutela dei lavoratori”, commenta il sindacato di base. Nel frattempo parte del reparto coinvolto è stato chiuso e transennato, in attesa di un intervento.

Sentiti i referenti di Amiu, l’azienda ha risposto che “dopo il ritrovamento della carcassa, il responsabile dell’impianto ha immediatamente segnalato la cosa, facendo scattare subito le procedure previste per ritrovamenti carcasse, con transennamento e relativa bonifica dell’area avvenuta nelle ore immediatamente successive”. Il corpo dell’animale è stato poi preso in carico da Asl che procederà a stabilire le cause di morte e l’eventuale presenza dell’infezione da virus di peste suina africana, che, va ricordato, non si trasmette all’uomo.

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