Genova. Prove di normalità per la Valle Stura, anzi no. Se, infatti, con la fine di maggio sono in chiusura i cantieri di manutenzione straordinaria di alcune grandi gallerie della A26, l’estate rischia di essere torrida per via della chiusura della linea ferroviaria per Genova prevista per i mesi di luglio e agosto. E nel frattempo continua lo stillicidio della Statale del Turchino, alle prese con due colli di bottiglia generati da due cantieri presenti tra Campo Ligure e Ovada.
Non si fermano, quindi, i disagi per i tanti pendolari che quotidianamente si spostano dalla vallata verso il capoluogo ligure, che da anni sono alle prese con code autostradali e treni che non ci sono, o non ci sono in quantità sufficiente e in orari tali da coprire le esigenze dei cittadini.
Ecco il quadro. Oggi, 31 maggio, è la data di termine dei grandi cantieri di manutenzione straordinaria per alcune gallerie della A26, (Setteventi, Ciutti, Curli, Poggio, Lagoscuro e Castello, tutte in direzione nord), cantieri che hanno reso necessario in questi mesi scambi e riduzioni di carreggiata con notevolissimi disagi per il traffico. I lavori hanno, di fatto, allungato la vita utile delle opere, ricostruendo all’interno dei tunnel una nuova calotta impermeabilizzata e recuperando le manutenzioni che mancavano da anni, come il crollo della volta della Bertè del 2019 aveva reso drammaticamente evidente. Sulla tratta resteranno comunque dei cantieri relativi al viadotto Orba, nella tratta piemontese, tra l’allacciamento con l’A7 e Ovada, in direzione del capoluogo ligure.
Il termine di questi cantieri era stato già annunciato in precedenza, ed era stato messo in calendario proprio per evitare la sovrapposizione con i lavori che andranno avanti praticamente tutta l’estate sulla linea ferroviaria tra Ovada e Genova. Due mesi di cantieri, tra luglio e agosto, che saranno “tamponati” da bus navetta che collegheranno la vallata con Genova attraverso l’A26.
“La prossima settimana abbiamo un riunione con Regione Liguria, Regione Piemonte e Rfi sul tema – spiega la sindaco di Rossiglione Katia Piccardo – riunione in cui faremo presente la necessità di pensare questa servizio sostitutivo nel modo più capillare possibile. Speravamo che i lavori si potessero ridurre ad un solo mese, ma non è stato possibile. Ora però abbiamo bisogno di garanzie e risposte per un servizio essenziale per i tanti pendolari della vallata”.
Vallata che ancora oggi vive l’assedio dei cantiere, quindi. Oltre a quelli autostradali e a quelli ferroviari, infatti, anche la Statale del Turchino continua ad essere martoriata dai sensi unici alternati. Il primo è quello relativo al cantiere di Anas per la costruzione del nuovo ponte di Campo Ligure – lavori che hanno accumulato qualche mese di ritardo a causa di una variazione progettuale resasi necessaria – mentre il secondo, in territorio piemontese, è relativo alla frana mossasi lo scorso febbraio in località Gnocchetto.
Per questi motivi, quindi, la riapertura delle gallerie della A26, prevista per oggi, non ha trovato entusiasmo tra i residenti della Valle Stura, alle prese da quasi cinque anni con una normalità fatta di code, disagi e tante ore passate in coda: “Pensiamo ci sia poco da festeggiare – commentano gli attivisti del Gruppo viabilità Valli Stura e Orba in una nota stampa – Intanto perché si ritorna ad una “quasi normalità”, una situazione in cui si dovrebbe sempre fare riferimento. A quella normalità che dovrebbe essere sempre garantita da manutenzioni programmate e pagate dai pedaggi autostradali. A proposito dei pedaggi, li abbiamo pagati anche in situazioni pesanti, avendo come contentino un cash back che non è affatto consono ai disagi subiti”.
E poi la prospettiva di nuovi interventi che potranno essere necessari sempre sulla A26:”Sarà forse normale vedere che a fronte di alcune gallerie oggetto di così importanti lavori, ci ritroviamo con i restanti tunnel dove l’ammodernamento ad oggi è fermo all’applicazione di grondaie per dar defluire le infiltrazioni d’acqua? Ad oggi non è chiaro quando la A26 potrà essere considerata totalmente messa in sicurezza“.
E poi la viabilità urbano: “Sulla statale del Turchino la normalità consiste nell’avere un ponte a Campo Ligure su cui si viaggia a senso unico e per cui non si sanno ancora i tempi di sostituzione con nuovo ponte che permetta il ritorno alle due corsie ed un “cantiere” al Gnocchetto dove per una pietra scesa dal monte si è prima interdetto per alcuni giorni il transito, per poi ripristinarlo con senso unico alternato regolato da semaforo, senza sapere ad oggi (dalla fine di febbraio) se e cosa si stia facendo per tornare alla normalità”. Insomma, la luce in fondo al tunnel per la Valle Stura ancora non si vede.