Genova. Si terrà domani mattina davanti al gip Elisa Camposaragna la convalida dell’arresto dei tre giovani francesi 19enni arrestati sabato dalla Polmare nel porto di Genova con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa di 19 anni che era in gita con la classe a bordo della nave da crociera Seaside della compagnia MSC. Quella sera molti ragazzi (sulla nave erano presenti diverse scolaresche) avevano festeggiato la fine della scuola in vista dell’esame di maturità.
Comitive allegre e rumorose di adolescenti a cui si sono uniti i quattro giovani francesi, che erano saliti venerdì nel porto di Marsiglia e che si sono uniti al gruppo. Ma quella che doveva essere una serata spensierata per la 19enne, studentessa modello che già aveva superato il testo per iscriversi alla facoltà di Medicina, si è trasformato in un incubo.
Secondo quanto raccontato dalla giovane, nel corso della notte tra venerdì e sabato uno dei 19enne l’aveva convinta a seguirlo in cabina forse per bere qualcosa ma una volta chiusa la porta, la ragazza è stata immobilizzata e abusata. Poco dopo gli altri due 19enne hanno raggiunto il primo: di questi solo uno avrebbe effettivamente a sua volta abusato della ragazza mentre il terzo è rimasto a guardare. Ma per il Pm Silvia Saracino questo comportamento configura anche per lui il reato di violenza sessuale di gruppo in quanto avrebbe osservato la scena senza intervenire. La giovane si è anche procurata dei lividi cadendo tra il letto e il divano della cabina per cercare di sfuggire al branco.
Cosa che poi riuscirà a fare, correndo sotto choc a raccontare tutto alla sua insegnante che a sua volta ha avvertito il comandante della nave che era in rotta verso Genova dove è arrivata sabato mattina e dove sono saliti gli uomini della Polmare per i primi rilievi.
Gli uomini della polizia di frontiera hanno raccolto subito diverse testimonianze e hanno acquisito le numerose telecamere di bordo che confermano il racconto della ragazza, sentita a sua volta dopo essere stata visitata all’ospedale Galliera. Già sulla nave comunque il medico di bordo aveva utilizzato il ‘kit stupro’ in dotazione sulle navi MSC rilevando già nell’immediato le tracce della violenza.
Per questo i tre sono stati arrestati su indicazione della pm Saracino in “quasi flagranza di reato”. Più sfumata , si apprende, la posizione del diciassettenne che sarebbe entrato nella cabina a violenza già consumata poco ed è stato solo denunciato a piede libero. I tre si trovano ora reclusi nel carcere di Pontedecimo, nella sezione speciale destinata ai ‘sex offender’.