Recco. Il palmares della Pro Recco è ricchissimo non sono nella pallanuoto ma anche tra gli sport in generale: trentacinque scudetti, diciassette Coppe Italia, undici Coppe dei Campioni e nove Supercoppe Europee. Mercoledì in casa contro la Rari Nantes Savona la gara 1 per ricercare il tricolore numero trentasei della sua storia.
Una delle figure più importanti all’interno della squadra, ligure doc essendo nativo di Finale Ligure, è il centroboa Matteo Aicardi. Una sfida con storie intrecciate visto il suo passato savonese, con la voglia di conquistare un ultimo trionfo con la Pro Recco nella pallanuoto ai massimi livelli, per festeggiare quello che sarebbe il suo decimo scudetto in carriera.
Matteo, arrivate all’ennesima finale scudetto. Quali sono le vostre sensazioni e come state preparando l’impegno?
La nostra stagione per ora ci ha portato ad ottenere una Supercoppa Europea, a darci l’accesso alle finali di campionato e coppa ma, purtroppo, ad aver perso la finale di Coppa Italia. Diciamo che non aiuta il calendario duro e fitto di impegni dell’anno olimpico, la forma non può essere sempre al top. Quindi ora cerchiamo di riprenderci per gli ultimi impegni.
Cosa temete maggiormente della Rari? C’è qualche giocatore in particolare su cui avrete maggiori attenzione?
La Rari è una squadra molto giovane ma agguerrita, giocano una pallanuoto aggressiva e hanno giocatori molto pericolosi come Figlioli Rizzo e Bruni. Dovremmo aver un occhio di riguardo per loro.
È un bel segnale per la regione che la finale scudetto sia una sfida tra una squadra genovese e una savonese?
La Liguria negli ultimi anni ha confermato che con sforzi enormi delle società sportive è riuscita a tenere vivo questo sport storico e amato dai liguri. La finale tra Savona e Recco è un appuntamento che tanti aspettavano e da tanto tempo.
Quali ricordi e legami ti legano alla Rari Nantes? Sei stagioni non sono poche…
Ho meravigliosi ricordi della Rari. Ai miei primi anni di pallanuoto di alto livello hanno creduto in me e mi hanno fatto crescere. Savona è stato il mio trampolino per una lunga carriera ricca di successi. Porto sempre nel cuore Claudio Mistrangelo, è stato un grande mastro di sport e di vita per me.
Come sono ormai tante le stagioni alla Pro Recco. Quanto vale per te questo club e quanto ti ha dato per la tua carriera?
Ho vissuto 12 anni qui, ho un legame profondo con questo posto e con questa squadra, amici e compagni da tanto tempo. Tanti successi e record che ci hanno portato ad essere il club più titolato della storia, la mia soddisfazione più grande sarà di saper che ho contribuito a tutto questo.
Hai vinto tanto nella tua carriera, il tuo palmares è invidiabile. Come ti senti personalmente e quanto pensi di poter ancora dare a questo sport?
Credo che il tempo della pallanuoto di alto livello per me sia terminata, a 38 anni non è facile stare a certi ritmi ma mi diverto ancora. Continuerò ancora per due stagioni allo SC Quinto, poi vedremo se sarò ancora in forma o no. Vivere di sport è la vita migliore che potessi scegliere.