Genova. Non hanno fatto in tempo a presentarlo, che il programma dell’edizione 2024 del Liguria Pride ha già creato un “caso”. Si parla nello specifico del Village Kids, ovvero lo spazio che il comitato Liguria Pride, che organizza la manifestazione per i diritti Lgbtqia+, ha previsto per i bambini dall’1 al 7 giugno ai Giardini Luzzati nell’ambito del programma del Pride Village. Spazio che i rappresentanti della Lega in Comune chiedono venga revocato in quanto ospiterà un evento “che ha come tema la diffusione della teoria gender tra i bambini”.
In una nota congiunta i consiglieri della Lega si rivolgono all’amministrazione comunale chiedendo di “prendere una posizione in merito all’evento ‘Village Kids Liguria Pride’ in programma i primi di giugno ai Giardini Luzzati. Chiediamo al sindaco Bucci di intervenire nei confronti della cooperativa ‘Il Ce.Sto’ che gestisce l’area per avere chiarimenti in merito a un evento che risulta sponsorizzato dalla stessa cooperativa e che ha come tema la diffusione della teoria gender tra i bambini”.
“La Lega non crede che sia giusto usare uno spazio pubblico per un incontro di questo tipo che coinvolge bimbi tra i 5 e gli 8 anni – prosegue la nota – e questa decisione ci lascia indignati proprio per la delicatezza degli argomenti che si vanno a trattare e che pensiamo non si dovrebbero discutere con dei bambini di quell’età”. I consiglierei leghisti proseguono poi: “Ci risulta che la cooperativa in oggetto sia morosa nei confronti del Comune e questo non fa che aggravare ulteriormente la situazione. Nella nostra città ci sono molte associazioni che rivendicano spazi per le loro legittime attività”, e promettono di “chiedere subito di verificare la regolarità dei pagamenti della cooperativa al comune per verificare se vi siano eventuali mancanze”.
L’evento cui fa riferimento la Lega è (con tutta probabilità) il laboratorio “Infinite Famiglie” tenuto da Edusex Aps, associazione che si occupa appunto di educazione sessuale e affettiva che ha, tra l’altro, appena terminato un percorso in una scuola primaria cittadina: nove ore in cui gli operatori hanno parlato ai bambini di paura del giudizio, libertà di espressione, stereotipi e accettazione di sé.
Temi che nella stragrande maggioranza dei Paesi sono entrati a far parte in pianta stabile del programma scolastico per legge: l’Italia è l’unica a oggi a non prevedere l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, insieme con Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. E tra i sostenitori dell’inserimento di questa materia nei programmi c’è anche Save the Children, che spiega come “il ruolo che l’educazione all’affettività e alla sessualità può svolgere è quello di facilitare ragazzi e ragazze ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri e delle altre, che possano privilegiare la scelta del benessere e del rispetto di sé e degli altri”.
Il Comitato Liguria Pride: “Ecco il vero e famigerato pensiero unico, no all’oscurantismo”
Il comitato Liguria Pride ha svelato il programma del Village Kids sui social: tra gli altri laboratori in calendario ci sono “Una mano per raggiungere, la tecnologia al servizio della disabilità”, e poi YoYo Lab, yoga adulti e bambini e “Nell’isola dell’ombra” tenuto da Gabriele Genova. E a Genova24 sottolinea che “il Village Kids è un ciclo di eventi nato nel 2019 che si ripete da allora ogni anno: non esiste Liguria Pride Village senza laboratori e attività per bambini e bambine. Il fatto che la Lega si lamenti di questo programma a vuoto è indice di disinformazione e della campagna di odio gratuita che porta avanti da sempre nei confronti delle persone LGBTQIA+. Il valore di quello che facciamo sta nel non precludere a bambini e bambine la possibilità di giocare e fare esperienze in un ambiente safe, in cui le diversità sono una ricchezza invece che essere un problema. In antitesi con l’azione politica delle destre che invece è incentrata sul considerare uguali solo le persone che in questa società sono bianche, eterosessuali, benestanti e di pensiero conservatore”.
“I laboratori del Village Kids propongono di divertirsi, giocare e lavorare su temi che esistono, che sono nella nostra società, che solo una politica oscurantista e discriminante sceglie di non vedere e di non prendere in carico: le disabilità ad esempio, o le tante forme che può avere una famiglia, o gli stereotipi. Poi attività come lo yoga e il teatro delle ombre – proseguono – Tutti i laboratori prevedono la presenza di genitori e genitrici: colpisce che se per le destre la formazione di bambine e bambini è qualcosa che appartiene solo alla famiglia, si recrimini qualcosa a chi sceglie in piena libertà di portare i propri figli e le proprie figlie a giocare e imparare al Village. Eccolo il vero e tanto famigerato pensiero unico: quello che impone la destra, che è intollerante e che decide sulle vite degli altri e delle altre. Ribadiamo inoltre che non esiste nessuna Teoria Gender: è un’invenzione delle associazioni neocattoliche che distorce le esistenze, le istanze, i vissuti, e la cultura LGBTQIA+ per fare propaganda discriminatoria e impaurire le persone. Non lasceremo che una sterile polemica partitica oscuri il nostro lavoro quotidiano per i diritti sociali e civili“.
Da parte della cooperativa Il Ce.sto, che da anni ormai gestisce i Giardini Luzzati, una piazza considerata esempio virtuoso di riqualificazione e rilancio del centro storico a livello sociale e culturale, è arrivato il commento del presidente Marco Montoli: “Si tratta di fake news confezionate per dare visibilità che la città non dà alla Lega. Il Village Pride in preparazione del Pride c’è da tre anni, non sono laboratori sul gender ma laboratori educativi e ludici rivolti a bambine e bambini di tutte le città. Inoltre viene tirata in ballo una questione di affitti che non è vera. Alla Leg risulta male: stiamo regolamento pagando gli affitti, abbiamo una vertenza aperta con il Patrimonio ma in totale tranquillità: abbiamo chiesto uno scomputo degli affitti dell’anno del Covid, in cui abbiamo fatto molti lavori, e vogliamo capire quanto ci viene riconosciuto dal Patrimonio. È una polemica del tutto pretestuosa, i Luzzati sono un posto di apertura e di diritti riconosciuto in tutta Italia. Invitiamo le persone che hanno perplessità a venire a vederlo e a conoscerlo, e a conoscere migliaia di persone che lo vivono ogni giorno e ne traggono stimoli educativi e culturali, dibattiti, musica arte e socialità”.
Non è chiaro adesso che cosa deciderà di fare il sindaco Marco Bucci, che di fatto una posizione verso il Pride l’ha presa sin dal primo anno del suo mandato: il 2018 è stato il primo anno in cui il patrocinio al Liguria Pride non è stato concesso, e la situazione è rimasta tale da allora. Il sindaco si era espresso proprio quell’anno, dicendosi “non contrario ideologicamente” ma spiegando che il patrocinio sarebbe stato concesso a “iniziative non divisive per la cittadinanza o comunque non offensive per qualsiasi fascia della popolazione genovese, avendo questa scelta anche un onere economico per la collettività”.