Verso il voto

Il Pd lancia i candidati liguri alle europee: “Sarà il primo avviso di sfratto alla giunta Toti”

Natale: "Il tempo delle frottole è finito". D'Angelo: "Puntiamo a essere primo partito a Genova". In campo Benifei, Alfonso e Artusi: "In gioco il nostro futuro"

Generico maggio 2024

Genova. Le elezioni europee come “primo avviso di sfratto alla giunta Toti“, per far capire “a chi governa male il Comune e la Regione che il loro tempo di raccontare frottole è finito“. Con questa lettura oggi il Partito Democratico ha presentato nella sede genovese di via XX Settembre i candidati liguri al Parlamento europeo: Brando Benifei, Donatella Alfonso e Lucia Artusi, che non è potuta essere presente.

Un appuntamento, quello dell’8 e 9 giugno, che segnerà una tappa importante anche nel cammino di avvicinamento alle regionali, peraltro già segnato da momenti di tensione interna intorno alla candidatura di Andrea Orlando. Anche per questo l’obiettivo – sottolineato nelle parole di Davide Natale e Simone D’Angelo, rispettivamente segretario regionale e metropolitano del Pd – non è solo Bruxelles, ma pure l’affermazione sul piano locale: “È giusto puntare a essere il primo partito della città, serve un segnale forte: l’alternativa si sta costruendo, a Genova, in Liguria e in Europa”.

“In queste elezioni – spiega Brando Benifei, già capodelegazione del Pd al Parlamento europeo – sono in gioco molte cose importanti per il futuro del nostro territorio. La Liguria ha bisogno di un’Europa che investa di più sull’ambiente, sulle infrastrutture, sul lavoro. Noi abbiamo iniziato a cambiarla in questa legislatura, ma abbiamo bisogno che il Pnrr non finisca, che sia uno strumento che continui e che si facciano le scelte giuste per sostenere i territori nelle transizioni in atto: ecologica digitale, sociale. Penso alla Liguria come un laboratorio per per l’Europa, ovviamente se utilizzeremo al meglio le risorse europee che sono a disposizione. Faremo una campagna legata agli interessi della nostra regione e ai valori che ci contraddistinguono. Noi abbiamo un’idea chiara: non vogliamo che le forze neofasciste, neonaziste, che oggi in Europa arrivano a picchiare candidati come è avvenuto in Germania, prendano spazio e forza nelle istituzioni europee”.

Va in discussione l’idea di un’Europa, delle nazioni e dei popoli rispetto a un’Europa dei sovranismi – commenta Donatella Alfonso, consigliera comunale a Tursi -. Io credo che l’Europa dei sovranismi distruggerebbe quelle che possono essere le attività del continente dal punto di vista politico. Credo che l’Europa sia un ombrello per i 27 Paesi membri, un ombrello che riguarda i diritti fondamentali. Questo ombrello comincia a perdere acqua. E allora noi dobbiamo essere quelli che aggiustano l’ombrello, che aggiustano le astine che si sono rotte e cambiano la tela in maniera da essere più forti da essere più forti, anche su una difesa comune. qualcosa che l’Europa non è stata capace per il momento di fare e che in questo momento è fondamentale, proprio perché nessun paese deve trovarsi esposto rispetto a quelle che potrebbero essere delle aggressioni. Nel momento in cui in Italia si parla dell’autonomia differenziata, come potrebbe una regione come la Liguria andare a discutere a Bruxelles le proprie necessità, le proprie aspettative, la difesa dei i propri diritti? È praticamente impossibile”.

Sul candidato alla presidenza della Commissione, rispetto alle voci che ipotizzano una convergenza su Mario Draghi, Benifei ribadisce la linea già chiarita dalla segretaria Elly Schlein: “È stato stabilito con chiarezza che noi non ci alleeremo mai per il governo dell’Europa con forze ultranazionaliste, forze conservatrici come il partito della Meloni e il partito di Salvini a livello europeo. Noi abbiamo un nostro candidato a presidente della commissione, Nicolas Schmit, se vinceremo le elezioni. Ma se non saremo i primi e magari sarà qualche altra famiglia politica a esprimere la presidenza della commissione europea, comunque per noi un limite invalicabile, che invece Ursula von der Leyen ha già valicato, è non lavorare con le forze dell’estrema destra”.

La presentazione dei candidati è stata anche l’occasione per lanciare Europa Prossima, il ciclo di incontri sul territorio organizzati dal Pd Liguria e che, durante tutto il mese di maggio, coinvolgeranno e metteranno a confronto gli iscritti del Partito Democratico di ogni federazione sul territorio con le imprese, le associazioni, i sindacati, dialogando attorno a sei tavoli tematici che ricalcano i sei argomenti del Next Generation Eu: Un green deal europeo; Un Europa pronta per l’era digitale; Un’economia al servizio delle persone; Un Europa più forte nel mondo; Promozione dello stile di vita europeo; Un nuovo slancio per la democrazia europea. Su questi temi si produrranno dei documenti di proposta e di identità politica di profilo europeo che saranno affidati ai candidati liguri e agli eletti del Nord Ovest.

Chi sono i candidati liguri

Brando Benifei è un eurodeputato italiano al suo secondo mandato, relatore del regolamento sull’intelligenza artificiale, in quanto membro della commissione parlamentare Mercato interno e Protezione dei consumatori (Imco). Nella sua attività parlamentare si è occupato anche di occupazione, affari legali e costituzionali. In precedenza, è stato anche Relatore ombra della commissione speciale sull’Intelligenza artificiale nell’era digitale (Aida).

Donatella Alfonso, giornalista – si è occupata di cronaca politica locale e nazionale, cultura, società, ma anche di esteri e geopolitica per La Repubblica e altre testate – è consigliera comunale a Genova nel Gruppo Pd da giugno 2022. Scrittrice e saggista, ha pubblicato volumi su Resistenza, anni ’70, diritti delle donne e, più in generale, le trasformazioni del Novecento a Genova e nella società italiana.

Lucia Artusi, avvocato del foro di Imperia, con una profonda dedizione per la comunità imperiese. È stata per tre anni assessore all’ambiente del Comune di Sanremo, sino al 2022 e ora è membro del Cda della più importante partecipata del comune di Sanremo al casinò di Sanremo.

La replica di Toti al Pd

Credo che lo sfratto l’abbia avuto il Pd in questa regione, è la stessa classe dirigente che è stata sfrattata dai cittadini 8-9 anni fa che continua a riproporsi, talvolta cambiando abito o portando a braccetto l’ennesimo segretario del proprio partito per provare a riciclarsi senza aver cambiato né linea politica né modello di sviluppo né tantomeno facce, e in alcuni casi neppure il colore grigio un po’ scuro delle proprie giacche”. Così il presidente ligure Giovanni Toti risponde a Benifei e alle dichiarazioni dei dem. “Credo che le elezioni europee saranno una conferma della volontà degli italiani di andare avanti con un centrodestra di governo che, con luci e ombre, sta facendo meglio di quello che hanno fatto loro prima e soprattutto sarà certamente conferma del fatto che la Liguria non vuole tornare a un passato che, anzi, ormai è trapassato remoto”, ha concluso Toti.

 

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