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Corruzione, Toti ai pm: “Esselunga per noi era un obiettivo politico, la pratica di Sestri era simbolica”

Il presidente ammette: "Avevamo chiesto un aiuto per la campagna di Bucci". Ma nega il legame corruttivo: "Volevamo favorire l'ingresso di nuovi soggetti nel mondo della distribuzione"

Generico maggio 2024

Genova. “L’arrivo di Esselunga in Liguria era per noi un obiettivo politico preminente. La questione della pratica di Sestri Ponente inizia quando era ancora sindaco Doria. La seguivo con attenzione perché la ritenevo simbolica e importante”. È un passaggio dell’interrogatorio fiume di Giovanni Toti, presidente ligure ai domiciliari per corruzione, ascoltato giovedì scorso per più di otto ore dai pubblici ministeri della Procura di Genova nella sede del Roan della Guardia di finanza in porto. Uno dei filoni dell’indagine riguarda infatti i presunti legami tra l’apertura del nuovo supermercato a Sestri Ponente e il finanziamento (occulto, secondo l’accusa) alla campagna elettorale della lista Liguria al Centro – Toti per Bucci attraverso il maxischermo della Terrazza Colombo.

Cruciale è l’incontro del 17 marzo 2022 nell’ufficio di Toti: oltre al governatore ci sono il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e Francesco Moncada, all’epoca consigliere di amministrazione di Esselunga, tutti “captati” dagli esperti delle fiamme gialle. Il presidente chiede a Moncada a che punto sia la pratica per il nuovo store da 3.400 metri quadrati nell’area ex Cognetex e lì viene fuori che gli uffici della direzione Difesa del suolo della Regione, anziché dare l’auspicato “parere favorevole”, stanno “facendo un po’ di resistenza” perché chiedono integrazioni al progetto. Nei giorni seguenti Cozzani si interessa della faccenda e ottiene dall’assessore Giacomo Giampedrone un incontro con l’ingegner Roberto Boni e i tecnici di Esselunga in modo da risolvere le “solite rotture di coglioni“.

Sempre il 17 marzo 2022 si realizza quella che, secondo gli inquirenti, è la contropartita del meccanismo corruttivo. Nell’ufficio di Cozzani si ritrovano Moncada e l’editore di Primocanale Maurizio Rossi, legale rappresentante della società Terrazza Colombo, oltre allo stesso capo di gabinetto. Il manager di Esselunga espone il suo piano: “Se tutti mi danno qualche cosa, tutto migliora. Domanda, non possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere Bucci? Però bisogna farlo bene“. E specifica: “Io faccio tutto, basta che dormiamo  tutti tra due cuscini”.

In pratica il comitato elettorale di Toti avrebbe stipulato un contratto da 5mila euro con Terrazza Colombo, concordando però un numero superiore di messaggi pubblicitari sul maxischermo grazie alla copertura finanziaria offerta da Esselunga con un ulteriore contratto da 50mila euro. Il gruppo si sposta poi nell’ufficio di Toti e alla fine dell’incontro il manager di Esselunga chiede: “Allora noi siamo tutti a posto giusto? Siamo a sistema”. E Toti risponde: “Yes, siamo allineati su tutto“. E ancora Moncada, girandosi verso Cozzani: “Abbiamo combinato“. Il presidente aggiunge “sì sì” e lascia sottintendere che Cozzani, incrociato al Gaslini, gli ha già riferito degli accordi.

Toti davanti ai magistrati ha ricostruito la situazione: “Avevo appreso da Moncada che la pratica di Sestri si era incagliata. C’era un problema legato alla difesa del suolo. Boni è il direttore della Difesa del suolo e volevo sapere se avevano già avuto una risposta sul problema. Non mi pare di avere avuto sul punto una risposta esauriente”.

Ma cosa significavano quelle frasi alla fine del meeting, che secondo la Procura alludevano all’accordo corruttivo? “Era un modo gergale per confermare la nostra volontà di favorire l’ingresso di nuovi soggetti nel mondo della distribuzione e quindi di Esselunga in Regione. Moncada mi aveva detto che erano interessati ad estendersi anche su Savona e quindi l’accordo era di favorire il loro ingresso anche in quella città“. Del resto Toti e Bucci non hanno mai fatto mistero della loro simpatia nei confronti di Esselunga. I due, per esempio, erano presenti entrambi all’inaugurazione dell’ipermercato in via di Francia: “Genova si apre ulteriormente alla libertà e alla concorrenza”, commentava il governatore.

Ma su cosa avevano combinato Esselunga e l’amministrazione regionale nel 2022? Toti non si è sottratto alle domande dei pm: “Moncada mi dava un ritorno positivo del fatto che si era accordato con Maurizio Rossi di Primocanale per un piano di investimenti e di comunicazione in Liguria per Esselunga, cosa questa che avevo caldeggiato. Gli ho risposto che ne ero a conoscenza sommariamente in quanto al Gaslini avevo incrociato Cozzani il quale mi aveva dato tale ritorno per le vie brevi. Sapevo anche della volontà di Moncada, con il quale avevamo parlato di ciò diffusamente in precedenza, ossia di volere fare pubblicità per il sindaco Bucci. Pertanto, quando mi ha detto abbiamo combinato ho pensato si riferisse sia all’accordo che riguardava la pubblicità di Esselunga con Primocanale sia alla pubblicità per il sindaco Bucci“. Il presidente ricorda che “avevamo chiesto un aiuto a Esselunga per la campagna elettorale del sindaco, non so poi in concreto come si sia estrinsecato questo aiuto”. Secondo l’accusa, però, l’aiuto si è estrinsecato sotto forma di finanziamento occulto e pertanto illecito.

Toti e Cozzani, una volta usciti Moncada e Rossi, si attribuiscono il merito di aver fatto incassare a Terrazza Colombo 50mila euro all’anno per i passaggi sul maxischermo, da sommare ai 170mila già ricevuti per la pubblicità di Esselunga. “Una follia”, commenta Toti. “Ti rendi conto? Quindi lui deve starsene anche un po’ buono”, rimarca il capo di gabinetto, poi ancora più esplicito: “Cioè Rossi a noi ci deve, non baciare il culo, di più“. E il governatore aggiunge il carico: “Che vada a fanculo”. I pm gli hanno chiesto conto di quest’affermazione: “Rossi è persona insistente di base – ha commentato Toti -. Da un lato c’era un contratto di pubblicità per la lista Toti per Bucci e dall’altro Primocanale aveva concluso un ulteriore contratto pubblicitario con Esselunga, cosa quindi di cui Primocanale doveva essere grato“. Il presidente ha poi negato di essere mai stato a casa di Moncada a Londra, anche se “forse” era stato invitato.

Ma alla fine la pratica di Esselunga è stata sbloccata o no? “Non so se la pratica sia stata o meno sbloccata – risponde Toti nell’interrogatorio -. Suppongo di sì perché in caso contrario sarei stato nuovamente sollecitato”. È notizia di pochi giorni fa che la seduta finale della conferenza dei Servizi per l’apertura di Esselunga a Sestri Ponente, prevista per il 27 maggio, è stata rinviata, ufficialmente per “motivi tecnici”.

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