L'intercettazione

Dalle carte della maxi inchiesta sulla corruzione spunta una consulenza di Spinelli all’ex capo dei pm genovesi Cozzi

Spinelli: "Abbiamo preso come consulente il capo della Procura, se succede il finimondo mi paro il c...". L’ex magistrato, oggi difensore civico, conferma e chiarisce: “Ero in pensione da un anno e non sapevo nulla dell’indagine".

cozzi quel che cozzi

Genova. L’ex procuratore di Genova Francesco Cozzi – colui ha ha coordinato l’indagine sul crollo di ponte Morandi – un anno dopo essere andato in pensione, ha ricevuto e fatturato una consulenza legale (come avvocato) per Aldo Spinelli. E’ quanto emerge da una delle intercettazioni contenute nelle 1400 pagine di richiesta di misura cautelare che hanno portato martedì agli arresti di Giovanni Toti, Aldo Spinelli, Paolo Signorini e Matteo Cozzani.

Cozzi è stato chiamato nell’ottobre 2022 da Roberto Spinelli (anche lui indagato e colpito da misura interdittiva), che già conosceva per occuparsi di due pareri legali. 

L’ex magistrato, che nel frattempo dopo la pensione si era iscritto all’ordine degli avvocati di Piacenza, ha accettato l’incarico. Incarico perfettamente legale –  è importante chiarire che all’ex procuratore non è contestato alcun addebito.

Ma dalle intercettazioni emerge come Aldo Spinelli si facesse un vanto dell’aver “assoldato” l’ex capo dei pm genovesi. E’ il 27 ottobre del 2022 e Spinelli parla con Rino Canavese, membro del comitato portuale. ”Rino – dice Spinelli – te lo dico in amicizia. Noi abbiamo preso un consulente adesso, il procuratore capo della Repubblica di Genova (in realtà ex, ndr). Tienitelo per te”.  E ancora: “Cozzi ha visto il documento di Rossi (Alberto Rossi, legale di Msc, società che in quel momento è in conflitto con lo stesso Spinelli, ndr) per fare la separazione… e appunto noi l’abbiamo preso come consulente”. Canavese dice a Spinelli di avere nel corso degli anni “ho assunto due figli di procuratori”. E Spinelli: “Hai fatto bene”.  Poi aggiunge: “Se succede il finimondo io mi paro il c… Qui non succede una bomba, di più, Hiroshima è niente in confronto”. 

Cozzi era andato in pensione nel luglio 2021 quando era appena stata avviata l’indagine sul voto di scambio arrivata dalla Spezia e ancora non era partita la parte relativa ai finanziamenti illeciti al comitato Toti, quella che di fatto ha coinvolto Spinelli e altri imprenditori liguri. 

Francesco Cozzi in una nota conferma la consulenza: “Mi e stato chiesto  da Roberto Spinelli che ho conosciuto solo nel luglio 2022 insieme ad altro suo avvocato   un parere tecnico giuridico sulla correttezza di accordi intercorsi tra la sua società  e altre società negli anni 2006 e 2007 e seguenti, sui quali vige per me il segreto professionale” dice. “Non essendomi occupato in precedenza di alcuna questione in cui fosse stato parte o interessato né lui né suo padre Aldo ho accettato nell’ottobre 2022 di  esaminare  i profili giuridici delle questioni contrattuali  anche sotto il profilo della conformità all’interesse pubblico.  Ho esaminato la documentazione e all’esito e previa specificazione dell’attività svolta, ho rilasciato regolare e unica fattura nel 2023 mesi prima  prima di assumere l’incarico di difensore civico dal 2 agosto 2023 a seguito della delibera del Consiglio regionale”.

L’ex capo dei pm genovesi spiega che il parere espresso era anche di carattere penale : “Mi è stato anche chiesto se taluni comportamenti di anni precedenti in vicende contrattuali potevano meritare presentazione di esposti in sede penale da parte di chi mi ha chiesto il parere”.

L’ex procuratore Cozzi conferma di essere salito in un’occasione sulla barca di Spinelli ormeggiata alla Fiera ma precisa che  “né in tale occasione né in altra, come del resto mai avvenuto in vita mia,  mi è stato richiesto di riporre al di fuori dei locali in cui ero stato invitato . né il telefonino né alcunché anche perché   l’unico segreto da mantenere era quello connesso alla attività professionale che ho obbligo di osservare”.  L’ex magistrato precisa infine che “nell’ ambito della attività di cui sopra non ho intrattenuto alcun rapporto  con esponenti politici o amministratori pubblici o altri imprenditori”.

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