Genova. Procedono senza sosta le indagini della Procura di Genova nell’ambito della maxi inchiesta sulla corruzione che due settimane fa ha scosso l’intera regione.
In Procura attesi La Mattina e Bucci
Il sostituto procuratore Luca Monteverde fisserà nelle prossime ore l’interrogatorio di Andrea La Mattina, L’avvocato La Mattina infatti chiude il cerchio di testimoni-chiave circa le presunte pressioni sostenute dall’accusa per far ottenere all’imprenditore Aldo Spinelli il rinnovo trentennale della concessione del terminal Rinfuse. Si tratta di uno dei principali capi d’imputazione nei confronti dello stesso Spinelli, del governatore Giovanni Toti e di Paolo Emilio Signorini, tutti e tre arrestati due settimane fa nell’ambito della maxi inchiesta sulla corruzione. Prima di lui sono stati ascoltati il savonese Rino Canavese e l’ex giornalista Giorgio Carozzi che al contrario del primo si convinse (ma per la procura fu convinto) a votare sì alla proroga,
Sempre questa settimana dovrebbe essere sentito come persona informata sui fatti anche il sindaco di Genova Marco Bucci. In questo caso l’interrogatorio è stato sollecitato dallo stesso Bucci che, dopo aver detto ai giornalisti di “essersi pentito forse di qualcosa“, ha scritto una mail al capo della Procura Nicola Piacente per mettersi a disposizione. La data andrà però concordata – si apprende dalla Procura – anche con il sindaco e ancora non è stata fissata.
Anche la guardia di finanza al lavoro: già 14 testimoni sentiti
Parallelamente agli interrogatori che si stanno svolgendo a palazzo di Giustizia, la guardia di Finanza all’interno della caserma Testero di Sampierdarena sta procedendo all’audizione di diversi testimoni sui fatti contestati. In particolare ad oggi sono sei i testi comparsi in caserma per essere sentiti nell’ambito del filone sulla cosiddetta corruzione elettorale, vale a dire il voto di scambio di cui sono accusati i gemelli Testa, Matteo Cozzani, Stefano Anzalone, Venanzio Maurici e lo stesso Toti. In questo filone sono stati sentiti fra gli altri Cristiano Levaggi di Iren e e Primo Zaffiri dell’azienda edile Cosme (che ha Iren tra i principiali clienti) circa i colloqui di lavoro fatti ad ‘amici’ dei fratelli Testa dopo l’intermediazione di Cozzani che secondo l’accusa proverebbero il voto di scambio, dopo il successo dei candidati promossi dai riesini. Sentiti anche i vertici della società ciclistica U.S. Pontedecimo a cui Stefano Anzalone aveva chiesto di ospitare a loro spese i fratelli Testa (ma poi la società si era rifiutata e l’albergo lo aveva pagato Anzalone). Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Federico Manotti a cui vengono inviate giornalmente le sommarie informazioni testimoniali raccolte dalla polizia giudiziaria.
Altre otto persone informate sui fatti sono state sentite nell’ambito del filone sulla corruzione. Tra queste ci sono tutte le amiche e le fidanzate di Aldo Spinelli e di Paolo Signorini, in particolare per quanto riguarda i soggiorni a Montecarlo e i regali fatti dall’imprenditore 84enne alla fidanzata 30enne di Signorini. La guardia di finanza vuole anche capire perché l’ex presidente dell’autorità portuale, poi diventato amministratore delegato di Iren, non avesse un euro sui suoi conti correnti né in casa, nonostante uno stipendio accertato, nei tempi più recenti, pari a 18mila euro al mese. Sempre in caserma sono stati auditi alcuni funzionari amministrativi della Regione, mentre ancora non sarebbe stato sentito il segretario generale della Regione Liguria Pietro Paolo Giampellegrini.
L’analisi dei telefoni e dei pc
La copia forense dei dispositivi informatici sequestrati al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stata eseguita giovedì 16 maggio, quella di Signorini sarà fatta domani. L’avvocato di Toti Stefano Savi non ha messo un proprio consulente per partecipare all’estrazione della copia dei dati e l’avvocato di Signorini, Enrico Scopesi secondo quando fa sapere lo stesso legale, farà lo stesso. Oggi intanto alla Spezia è stata fatta la copia forense dei dispositivi di Matteo Cozzani. Ora la procura dovrà decidere come esaminare il contenuto dei dispositivi vale a dire se procedere a un’analisi integrale oppure a una ricerca per parole chiave. Non è escluso che l’esame possa essere disposto in contradditorio con le parti anche se l’avvocato Savi stamani ha detto che “siamo così tranquilli che non parteciperemo all’analisi dei dati, visto che per non saranno trovati elementi pregiudizievoli”.
Il giallo della “trascrizione”: la gip chiede il parere della Procura
Questa mattina la gip Paola Faggioni ha consegnato al procuratore Piacente l’istanza fatta dai difensori di Roberto Spinelli (Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza) in cui viene chiesto di correggere l’errore materiale (perché di questo si tratta sostiene la difesa) circa i finanziamenti “illeciti” chiesti da Toti in maniera pressante al padre Aldo. L’aggettivo è emerso nella trascrizione integrale dell’interrogatorio di una settimana fa davanti al gip. Immediatamente dopo la lettura del documento, Roberto Spinelli ha depositato una richiesta di correzione, negando di aver detto “illeciti” ma chiarendo invece di aver parlato di “finanziamenti leciti“. La giudice, prima di decidere rispetto all’istanza, ha chiesto un parere alla Procura, che ora dovrà decidere se accordare tout cour la richiesta (visto che come ha spiegato il procuratore Piacente il reato ipotizzato a carico di Toti e Spinelli è quello di corruzione e non di finanziamento illecito) o di riascoltare prima l’audio dell’interrogatorio.