Vigilia

Consiglio regionale, la lettera dell’opposizione: “Unica strada dimissioni di Toti e nuove elezioni”

"Immagine degradante e inquietante dell'istituzione pubblica, l'unica discussione è se esistono o meno le condizioni per proseguire o meno la legislatura"

consiglio regionale aprile 2024

Genova. Le opposizioni in consiglio regionale – Partito Democratico, Lista Sansa, Movimento Cinque Stelle, Linea Condivisa e Azione – hanno inviato una lettera, a firma dei capigruppo, al presidente del consiglio in cui chiedono nuove elezioni e le dimissioni del presidente della giunta regionale.

“Surreale pensare, in un momento come questo, di discutere in consiglio regionale le interrogazioni, perché l’unica discussione che si può affrontare è se esistono o meno le condizioni per proseguire la legislatura. Chiediamo che il vicepresidente Piana svolga delle comunicazioni su quanto accaduto e che su questo argomento si possa svolgere un dibattito che deve avvenire in forma ampia, condivisa e rappresentativa, vista la particolare gravità del momento. L’unica strada per noi sono le dimissioni del presidente Toti e nuove elezioni“. Lo chiedono le opposizioni compatte in una lettera inviata al Presidente del consiglio regionale.

Per i consiglieri d’opposizione “vi è un tema enorme di credibilità dell’amministrazione pubblica a partire dal Consiglio regionale, e una preoccupazione rispetto al fatto che l’operatività e la legittimità dell’azione politica e amministrativa della Regione sia minata nelle sue fondamenta da quello che sta accadendo. Secondo la procedura dell’applicazione della legge Severino, nella seduta di Consiglio di martedì prossimo verrà data comunicazione della sospensione dall’incarico del presidente della giunta regionale Giovanni Toti e dal fatto che le sue funzioni vengono assegnate al vicepresidente della giunta regionale Alessandro Piana. Chiediamo che i lavori originariamente previsti per quanto riguarda la trattazione delle interrogazioni siano rinviati, perché il punto politico è rappresentato dalla discussione sul fatto se esistono o meno le condizioni per proseguire la legislatura”.

“Quello che è accaduto e sta accadendo in queste ore – continuano i gruppi di opposizione – restituisce un’immagine degradante e inquietante dell’istituzione pubblica, dove trasparenza e legalità della pubblica amministrazione sembrano piegate a interessi di parte. Il centrodestra ha minato nelle sue fondamenta la credibilità e l’operatività dell’amministrazione regionale. Bisogna restituire dignità alle istituzioni ferite e l’unico modo sono le dimissioni del presidente Toti e nuove elezioni per evitare lo stallo della Regione”.

Intanto continuano ad arrivare reazioni agli sviluppi delle ultime ore. “La disinvoltura con cui Toti dichiara di aver aumentato e quindi falsato i dati durante la pandemia Covid-19 per avere più vaccini, in un momento di totale emergenza per tutto il Paese, è vergognosa e inaudita – accusa il capogruppo del Pd Luca Garibaldi -. È la dimostrazione plastica dell’arroganza e spregiudicatezza con cui in questi anni Toti e la sua Giunta hanno governato la Regione e come avrebbero voluto continuare a governarla. Da tempo denunciamo il grande flop nella gestione della sanità ligure da parte di questo centrodestra, deciso ad avvantaggiare il privato a scapito del pubblico. Solo negli ultimi 3 anni, prima con il Piano Restart e poi con le azioni del 2024 per il recupero delle liste d’attesa, sono stati 100 i milioni di euro destinati all’acquisto di prestazioni da parte di erogatori privati accreditati. A volte con modalità assurde che avevamo denunciato in aula, come i 7,5 milioni di euro per la cardiochirurgia privata, anche in assenza di liste d’attesa, o il rinnovo automatico degli accordi con i privati, senza alcuna programmazione. Che l’indagine ora abbia colpito la gestione della pandemia non ci stupisce, nel 2021 come opposizioni avevamo anche chiesto un consiglio straordinario proprio per affrontare l’argomento. Che Toti e la Giunta abbiano ‘fatto la cresta’ sul numero dei vaccini, falsificando i dati, è un’indecenza che si aggiunge a un modo di amministrare desolante, dove l’interesse del privato vince su quello del cittadino, per una spartizione del potere. Una condizione inammissibile a cui bisogna porre rimedio al più presto con nuove elezioni che diano ai liguri la possibilità di cambiare pagina”.

 

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