La sentenza

Cinque lavoratori Ansaldo condannati per le manifestazioni in difesa della fabbrica

Le condanne vanno da 8 mesi a un anno e due mesi. Tra loro c'è il leader della Fiom in fabbrica Federico Grondona

Ansaldo energia, 13 ottobre: secondo giorno di proteste

Genova. Il gup Silvia Carpanini ha condannato cinque operai di Ansaldo Energia per le manifestazioni dell’ottobre del 2022 con il blocco del centro città e l’occupazione dell’aeroporto di Genova. In tredici erano finiti a processo con accuse a vario titolo di reati come blocco stradale, accensione di fumogeni, interruzione di pubblico servizio, minacce, danneggiamento, incendio, accensione e lesioni.

Tra loro c’erano anche tre portuali (difesi dagli avvocati Laura Tartarini e Alessandro Gorla) che avevano manifestato in solidarietà e che sono stati assolti.

Altri tre operai avevano già chiesto la messa alla prova. Tra gli operai condannati  c’è il responsabile dell’rsu di Ansaldo Energia Federico Grondona condannato un anno di reclusione per incendio e danneggiamento.  “La Fiom ritiene questa condanna sproporzionata – commenta Federico Grondona – per questo faremo ricorso in appello”.

Le manifestazioni dei lavoratori erano state organizzate in un momento in cui il futuro della grande azienda genovese era a rischio a causa del pesante stato debitorio. Una situazione che poteva portare al fallimento dell’azienda se non fosse intervenuta la ricapitalizzazione. Il 12 ottobre un grande corteo di lavoratori Ansaldo partito dalla fabbrica aveva bloccato tutto il centro, prima l’ingresso di Genova ovest poi la sopraelevata e le arterie sottostanti. E il giorno dopo, nel corso di un’altra grande manifestazione a cui avevano partecipato delegazioni di tutte le fabbriche genovesi, i lavoratori erano arrivati in aeroporto, occupandolo per diverse ore. 

La nota della Fiom Cgil: “Questa mattina è arrivata la sentenza che condanna cinque lavoratori Ansaldo per aver difeso il proprio posto di lavoro partecipando agli scioperi e alle manifestazioni dell’ottobre 2022. SiamoTuttiAnsaldo è lo slogan che ha accompagnato le manifestazioni di quei giorni, manifestazuioni che hanno salvato posti di lavoro e il futuro di una delle maggiori industrie genovesi. La Fiom Cgil ritiene la sentenza ingiusta e spropositata e sosterrà in appello i  compagni e i lavoratori raggiunti dalla sentenza”.

La Cgil aggiunge: “In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, la Cgil, Genova e Liguria, esprime la propria solidarietà ai lavoratori Ansaldo che questa mattina hanno ricevuto la sentenza di condanna per gli episodi che risalgono alle manifestazioni dell’ottobre 2022. In quei giorni gli scioperi e le mobilitazioni ricevettero l’appoggio di tutta la città che si strinse attorno a lavoratrici e lavoratori costretti a scioperare e protestare per difendere il posto di lavoro e con esso un fiore all’occhiello del panorama industriale nazionale. La sentenza di questa mattina colpisce sia perché i fatti si svolsero in un contesto di grande preoccupazione per il futuro di Ansaldo, superati grazie a quelle mobilitazioni, sia perché oggi si è consapevoli che, mentre dei lavoratori difendevano il posto di lavoro, c’era chi in città si adoperava per fare altro”.

Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura alla luce del primo grado di giudizio emesso nella giornata odierna, siamo vicini e solidali alle persone coinvolte perché siamo tutti Ansaldo Energia“, scrive la segreteria Fim Cisl e la Rsu Fim in Ansaldo Energia.

“Rimaniamo anche noi in attesa delle motivazioni della sentenza, ma come Anpi Genova non possiamo che ribadire la nostra solidarietà ai lavoratori condannati – scrive in una nota il comitato provinciale -. Solidarietà rafforzata dal fatto che loro difendevano non solo il posto di lavoro, ma un pezzo fondamentale dell’industria ligure e nazionale, mentre altri li apostrofavano ingiustamente, perché in tutt’altro affacendati. Solidarietà estesa ancora una volta a tutti i lavoratori in piazza in quei giorni, perché Ansaldo è un bene comune, ma anche e particolarmente perché il diritto di manifestare è un cardine della libertà di espressione, quella per cui anche non pochi ansaldini lasciarono la vita durante la Resistenza o a seguito delle deportazioni e dei rastrellamenti in fabbrica”.

“Apprendo con grande preoccupazione la notizia – aggiunge Brando Benifei, capodelegazione e candidato del Pd al Parlamento europeo -. Pur ribadendo la fiducia nel lavoro della magistratura, la sentenza preoccupa per la gravità delle condanne e per i possibili risvolti che potrebbe avere sulla libertà di sciopero e di mobilitazione sindacale nel nostro Paese -. Esprimo la mia piena solidarietà ai lavoratori coinvolti, fiducioso che il ricorso in Corte d’appello possa portare a un risultato che non sia la condanna di chi si mobilitava in difesa dell’interesse collettivo, ovvero la tutela del lavoro in un’azienda strategica per la nostra città, per la Liguria, per l’Italia e per tutta l’Unione Europea. Se oggi in Ansaldo si guarda con più serenità al futuro è anche grazie a quella mobilitazione”.

 

Più informazioni
leggi anche
sciopero ansaldo energia
Commento
Ansaldo Energia, De Palma (Fiom Cgil): “Condanne ingiuste per chi ha difeso il lavoro”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.