La vicenda

Stalking ed estorsione andati avanti per anni nei confronti del suo avvocato: arrestato 43enne

Era stato per un anno il suo amministratore di sostegno e lo seguiva anche in cause civili e penali. All'inizio lo aveva aiutato volontariamente con piccole somme, poi sono cominciate le minacce e le estorsioni

polizia squadra mobile

Genova. Circa 20mila euro estorti nel tempo al suo avvocato di fiducia, un civilista 40enne che per circa un anno gli aveva fatto da amministratore di sostegno e poi l’aveva assistito sia in una causa di risarcimento sia in un paio di vicende penali. Ma le insistenze nel chiedere soldi, sono nel corso del tempo diventate minacce tanto che il legale talvolta aveva paura ad andare il studio o non andava proprio al lavoro per paura di trovarsi quell’uomo davanti.

La vicenda si è conclusa, almeno per il momento, con l’arresto dello stalker ed estorsore, avvenuto in flagranza ieri mattina da parte degli investigatori della squadra mobile dopo che l’avvocato ha preso coraggio e ha presentato denuncia. A finire in manette R.B. 43anni, paziente psichiatrico seguito dal centro di salute mentale per una diagnosi di bipolarismo.

L’avvocato lo aveva conosciuto nel 2016 come assistito inviatogli dal giudice tutelare per un’amministrazione di sostegno. Per il giudice infatti R.B. non era in grado di amministrare il denaro e aveva bisogno di un amministratore per non sperperarlo. Dopo un anno l’avvocato aveva chiesto al giudice di essere sostituito perché l’uomo era troppo insistente. In un’occasione, ha raccontato il legale nella denuncia presentata in Questura, aveva addirittura minacciato la nonna dell’avvocato, grazie al numero di casa trovato sull’elenco.

Finito questo tipo di rapporto ‘istituzionale’ tuttavia, per circa un anno l’avvocato aveva volontariamente aiutato qualche volta il suo ex amministrato: 50 o 100 euro quando gli raccontava di essere in difficoltà economica. In tutto circa 2mila euro nel giro di un anno. Poi però gli aveva detto basta. E lì sono cominciate le minacce.

L’uomo lo aspettava fuori dallo studio o faceva irruzione nel suo ufficio, gli diceva che aveva già picchiato diverse persone, e così l’avvocato spaventato aveva continuato a dargli denaro. Mostrava di sapere tutto o quasi sulla sua famiglia anche se a casa per fortuna non c’è mai andato. 

In un’occasione gli ha dato anche un colpo forte sulle spalle, ma erano soprattutto le telefonate e i messaggi a qualsiasi ora che  hanno travolto l’esistenza del legale: “Temevo per la mia famiglia anche perché non avevo il coraggio di dire a mia moglie che continuavo a pagarlo” ha raccontato ai poliziotti.

Per provare a interrompere l’erogazione di denaro l’avvocato era anche riuscito a trovargli un lavoretto, ma era durato pochissimo: “Mi incolpava di averlo perso a causa mia, così come mi aveva incolpato quando una volta l’ho accompagnato dai carabinieri e lì ha scoperto che aveva una condanna per stalking”. L’avvocato, terrorizzato, continuava così a dargli soldi. “Addirittura visto che avevo altri amministrati, gli ho fatto eseguire alcuni lavori visto che aveva la partita iva, tinteggiatura e in qualche caso piccoli traslochi. Mi ha dato le ricevute ma non mi ha consegnato le fatture e questo mi ha messo in difficoltà anche con il giudice tutelare a cui dovevo giustificare le uscite senza le fatture” ha confessato l’uomo, ben consapevole che questo comportamento potrebbe costituire un reato.

Poi di nuovo ha provato a dire basta. Ha chiarito al 43enne che i loro rapporti dovevano interrompersi definitivamente. L’altro ha chiesto altro denaro e non voleva interrompere i rapporti con quello che era diventato “il suo bancomat personale“. A quel punto è scattata la denuncia e ieri mattina, in piazza della Vittoria, l’arresto in flagranza dopo che R.B. aveva ottenuto dietro minacce, l’ennesima tranche di denaro.

L’uomo durante la convalida di questa mattina è stato scarcerato dal giudice, ma resta la denuncia a piede libero. L’avvocato, assistito dal collega penalista Cristiano Mancuso, nei prossimi giorni sarà sentito come persona offesa dal pm Francesco Cardona.

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