Genova. Via libera in conferenza dei servizi al progetto definitivo della nuova rimessa Amt con annesso parcheggio di interscambio in via Bobbio, a Staglieno, intervento compreso nell’operazione dei quattro assi di forza del trasporto pubblico. L’attuale edificio verrà completamente demolito e ricostruito, ma rispetto alle intenzioni originarie avrà solo un piano sopraelevato anziché due. A farne le spese, comunque, saranno cinque palazzi di via Vecchia che dovranno essere abbattuti: nei prossimi mesi partiranno le procedure di esproprio per 29 alloggi, tre magazzini e un bar, per un valore complessivo di 4,4 milioni di euro.
Al piano terra non ci sarà un vero e proprio deposito ma un’officina di 6.800 metri quadrati, suddivisa in due navate da una fila centrale di pilastri, con 16 stalli dedicati alla manutenzione dei bus, compresi i nuovi mezzi elettrici da 18 metri che saranno impiegati sui quattro assi di forza. L’accesso avverrà sempre da via Bobbio e l’uscita dei mezzi sarà in prossimità di via Vecchia. Sul retro, al posto delle antiche case che verranno demolite, sorgerà una palazzina servizi su tre livelli con atrio, sala relax, bagni, spogliatoi, altri spazi dedicati al personale di Amt e locali tecnici connessi alla rimessa.
La capienza definitiva del parcheggio di interscambio è di 441 posti auto, di cui 8 riservati a persone disabili. Il primo piano ne ospiterà 207, gli altri 234 saranno ricavati sulla copertura. Qui il progetto prevede l’installazione di pensiline d’acciaio con una doppia funzione: riparare le vetture da intemperie e irraggiamento solare, ma anche supportare il rivestimento di pannelli fotovoltaici che garantirà l’autosufficienza energetica per quanto riguarda l’illuminazione. L’entrata e l’uscita dal parcheggio avverranno tramite due distinte rampe, entrambe su via Bobbio. Non mancheranno scale e ascensori all’interno di tutti i volumi.
Il park sorgerà in posizione strategica, a pochi metri dall’uscita autostradale di Genova Est, e probabilmente tornerà utile anche in funzione Skymetro, visto che i posti auto previsti al servizio della metropolitana in Valbisagno scarseggiano nel progetto. L’assessore Matteo Campora aveva spiegato che una quota potrebbe essere riservata ai residenti, come chiesto dal Municipio, in una zona che sconta soprattutto i disagi legati alla presenza dello stadio nelle vicinanze che spesso “sequestra” anche i posti auto sulla piastra. Le cifre, comunque, sono visibilmente inferiori rispetto al progetto iniziale che prevedeva 641 posteggi distribuiti su tre piani.
A chiedere di ridurre l’impatto della costruzione a livello paesaggistico, oltre ai residenti di Staglieno, era stata la Soprintendenza di Genova, che alla fine ha espresso parere favorevole all’opera, ma ha elencato comunque una serie di prescrizioni da rispettare nelle prossime fasi. L’intervento andrà infatti sottoposto alla verifica preventiva dell’interesse archeologico, trattandosi di una zona ad alto rischio di ritrovamenti. Inoltre è ancora pendente la procedura di verifica di interesse culturale, in seguito alla quale “potrà essere richiesta una sostanziale modifica al progetto“.
I lavori dovrebbero partire in autunno. I tempi sono dettati dalle regole del Pnrr, che garantisce 177 milioni sui 471 milioni complessivi del progetto assi di forza: tutti gli interventi andranno ultimati entro il 2026. Sulla tabella di marcia c’è già un certo ritardo visto che il cronoprogramma prevedeva di partire a settembre 2023 per finire in poco meno di tre anni. Il lotto delle rimesse (compresa Gavette) era stato aggiudicato già a inizio 2022 al raggruppamento di imprese formato da Arco, Cosedil e Gemmo per un valore di 58 milioni.
Intanto in questi giorni hanno subito un’accelerata decisiva i cantieri in Valbisagno, dove andranno adeguate anzitutto alcune fermate e realizzate le sottostazioni elettriche per i sistemi di ricarica. Inevitabili i disagi in una zona già provata dal punto di vista della viabilità. La linea Prato-Foce, servita con 27 mezzi flash charging (dunque senza cavi aerei), dovrebbe essere la prima a entrare in funzione entro i primi mesi del 2025. Nel frattempo, nella parte bassa della vallata, continuano le proteste e le raccolte firme contro la prospettata revisione della rete che contempla il taglio dei percorsi dei bus collinari con capolinea unico in piazza Galileo Ferraris.