Genova. “Begato è un format esportabile in altre città italiane, avere demolito un intero quartiere e trasferito i suoi abitanti condividendo con loro il percorso, senza creare contrasto, è sicuramente una buona pratica che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie ha trovato maggiormente interessante nell’ambito della tappa a Genova, uno spunto importante per il nostro ruolo propositivo e di legiferatori”.
A dichiararlo è stato il presidente della stessa commissione, Alessandro Battilocchio (Forza Italia) nel punto stampa in prefettura a Genova dopo il primo giro di incontri con le istituzioni e gli enti locali e prima del sopralluogo vero e proprio nella zona dove sono state demolite le dighe di Begato, al Cep di Pra’, il quartiere delle cosiddette Lavatrici, a Sampierdarena, dove sarà approfondita l’esperienza della scuola Don Bosco e poi nel centro storico.
“Dopo Napoli, Bari e Catania – ha spiegato Battilocchio – abbiamo iniziato a scoprire una città che vediamo interessata da una grande trasformazione, un grande movimento, con azioni che il sindaco Bucci e la sua giunta ci hanno raccontato nei dettagli, dal percorso sulla videosorveglianza, con oltre 1200 telecamere installate grazie ai fondi Pinqua e in procinto di essere estese a tutti i quartieri, a quello sull’illuminazione delle zone buie, e poi il piano di recupero degli immobili sfitti e abbandonati, ma anche l’importante lavoro di sinergia tra le forze dell’ordine, inclusa la polizia locale, per dare un presidio capillare di un territorio che è assolutamente multicentrico, un unicum a livello nazionale”.
“In questo momento abbiamo incardinate diverse proposte di legge sulla rigenerazione urbana ma contiamo di portare a termine una legge sul tema entro la fine della legislatura, parliamo della trasformazione e della ricostruzione di intere parti di città, Begato è sicuramente un esempio in tal senso”, ha rivelato Massimo Milani, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
Secondo Roberto Morassut, Pd, “è fondamentale ragionare su come restituire identità a quartieri nati negli anni del boom economico e della grande era industriale e che sono entrati in crisi con il processo di disgregazione di quel modello economico, Genova è un esempio interessante perché ha vissuto un profondo calo demografico e ora che, come ci ha detto il sindaco Bucci, questo trend si è invertito, ambisce a un nuovo ruolo, che può essere quello di porto del sud d’Europa”.
Un altro fronte su cui si sta lavorando, ha aggiunto il deputato M5s Antonino Iaria, è “arrivare a una legge per facilitare il recupero a fini sociali di spazi abbandonati nelle periferie, sia lavorando sulla sburocratizzazione sia su finanziamenti ad hoc”.
Il componente della commissione Matteo Rosso, Fdi, genovese, ha ricordato “il grande processo di trasformazione di Genova, non solo nelle periferie ma anche in zone come il Waterfront Levante, si vede come la città sta cambiando”.
Anche Roberto Bagnasco ha lodato l’operato dell’amministrazione “che ha le idee molto chiare su dove vuole portare Genova”. Ilaria Cavo (Noi Moderati) ha ricordato l’importanza dei progetti contro la dispersione scolastica: “Un problema che, abbiamo visto, non riguarda solo le periferie”.
Prima del sopralluogo la commissione parlamentare ha audito, oltre al sindaco Bucci e la giunta, la prefetta Cinzia Teresa Torraco, la questora Silvia Burdese, il comandante provinciale dei carabinieri Gerardo Petitto, il comandante provinciale della guardia di finanza Gianluca Campana, i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale, di Arte e della comunità di Sant’Egidio.