In strada

“Dignità e futuro”, portuali in sciopero per il contratto nazionale: corteo e presidio sotto Palazzo San Giorgio fotogallery

Questa mattina a Genova la manifestazione nazionale in conclusione a tre giorni di agitazione

Aggiornamento ore 11.00 – Il corte è giunto sotto Palazzo San Giorgio, dove inizierà il presidio in attesa dell’incontro tra rappresentanti sindacali e autorità portuale. Nel frattempo il traffico è tornato regolare per le vie del centro.

Aggiornamento ore 10.30 – La manifestazione ha raggiunto via Gramsci. L’arteria è ora bloccata in entrambe le direzioni.

Aggiornamento ore 10.00 – Mentre il corteo si avvicina al centro, le strade vengono riaperte: nuovamente attraversabili in entrambe le direzioni lungomare Canepa e la Guido Rossa.

Aggiornamento ore 9.00 – Con il blocco di Lungomre Canepa, direzione centro, gravi i disagi per la circolazione stradale: secondo quanto riferito dalla polizia locale, la Guido Rossa sarebbe chiusa in entrata direzione levante, con il traffico leggero deviato in via Cornigliano, già congestionata. I mezzi pesanti e i veicoli provenienti dall’autostrada sono poi fatti uscire presso la rotonda di via Giovanni D’Acri.

Genova. Si conclude oggi con la prevista manifestazione ai varchi del porto di Genova la tre giorni di sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici portuali, proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre.

Dopo un primo momento di raduno presso i cancelli di varco Etiopia, i lavoratori si sono spostati in presidio sulla carreggiata di Lungomare Canepa, bloccando la circolazione stradale. Seguirà poi la partenza del corteo verso Palazzo San Giorgio, passando via Milano, via Buozzi, via Gramsci e Caricamento

L’agitazione è nazionale: “Scioperiamo per il rinnovo del contratto nazionale con un equo salario e per i nostri diritti – sottolineano i sindacati – I lavoratori esigono un rinnovo del CCNL dignitoso, che garantisca potere d’acquisto e certezze per il futuro’’. Oltre alle delegazioni liguri sono previste rappresentanze dai porti di Trieste, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Ravenna, Livorno, Venezia.

Secondo i sindacati, sono circa 20mila i portuali italiani che attendono il rinnovo del contratto del lavoro. Lo scorso 2 febbraio, in sede di confronto con le parti datoriali, le segreterie di Filt Fit Uiltrasporti avevano registrato “una netta distanza dalle controparti rispetto alla richiesta economica sindacale per il triennio 2024/2026”, che ha provocato l’interruzione della trattativa e condotto poi sino alla proclamazione di sciopero.

“Oggi si sciopera per chiedere il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori dei porti che sono un pezzo fondamentale dell’economia del mare. Questo contratto non si rinnova da più di 3 anni e chiediamo il recupero del potere d’acquisto dell’inflazione perso negli ultimi due anni – ha detto Giuliano Galluccio, segretario nazionale Uiltrasporti – abbiamo voluto lanciare questo segnale da Genova, ma siamo pronti a riorganizzare altre manifestazioni in tutta Italia”.

“Oggi siamo qui per manifestare perché c’è stata la rottura per il rinnovo del contratto nazionale – ha poi sottolineato Maurizio Diamante, segretario nazionale Fit Cisl – abbiamo diversi elementi da da rivendicare, non soltanto l’aspetto economico. Il fondo di incentivo all’esodo, promesso ma non è ancora partito ed era uno dei pilastri fondamentali del rinnovo”. E poi il tema della sicurezza: “Purtroppo l’ambiente portuale è funestato da continui incidenti sul lavoro, e siamo stufi di dover esprimere la nostra vicinanza alle famiglie dopo ogni incidente. Pertanto vogliamo instaurare una maggiore cultura verso la sicurezza e poi dieci giorni fa è stato aperto un tavolo con il Mit su questo argomento, e siamo fiduciosi”.

“Oggi da Genova oggi parte un messaggio importante – ha infine sottolineato Amedeo D’Alessio segretario Filt Cgil porti e marittimi – con questo sciopero, vogliamo far sì che si riapra la trattativa in maniera concreta rispetto al negoziato per il rinnovo del nuovo contratto nazionale. Siamo ancora distanti, sia sulla parte economica, ma anche in relazione ad alcune questioni specifiche che attengono alla parte normativa del contratto. Ma siamo qui anche per lanciare un messaggio al governo: perché i portuali vogliono far sentire la loro voce rispetto ad un eventuale possibilità di riforma rispetto alla quale siamo molto preoccupati, e poi un altro messaggio che vogliamo mandare al governo è quello di far sì che questa categoria sia riconosciuta come un’attività usurante e che possa partire finalmente il decreto di accompagno.all’esodo per la pensione anticipata dei portuali. Abbiamo un problema molto serio, c’è un’età media dei lavoratori portuali in tutta Italia alta, e quindi vanno previsti degli interventi per affrontare le trasformazioni che si stanno generando”

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