L'analisi

Crisi in Medio Oriente, nessuna conseguenza per il porto di Genova. Toti: “Traffici in crescita”

"E' necessario cogliere tutte le variazioni del mercato, dei costi e degli arrivi. Si tratta di informazioni utilissime per chi dovrà assumere iniziative a livello politico nazionale, di qualunque natura"

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Genova. “Al momento non si registra nessuna significativa conseguenza per traffici marittimi e lavoro portuale derivanti dalla crisi e dalle tensioni in Medio Oriente. Al contrario, in alcuni casi stiamo assistendo ad una crescita dei traffici sui porti della Liguria, agevolati dalla vicinanza a Gibilterra, e quindi competitivi anche con le nuove rotte, e anche per il prossimo futuro non si prevedono impatti. Ringrazio il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti per aver partecipato a questo incontro: continueremo ad aggiornarci costantemente per monitorate la situazione, che riguarda un sistema che per la Liguria ha un valore fondamentale in termini di sviluppo, investimenti e occupazione. Data la delicatezza del momento, invitiamo tutti coloro che parlano di ricadute o conseguenze addirittura nefaste ad esprimersi con attenzione, prudenza ed informazioni accurate”.

Così il presidente della Regione Liguria dopo la riunione con il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, il sindaco di Genova, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria, il Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza, il segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Federica Montaresi e le principali associazioni di impresa operanti nello scalo di Genova, convocata in seguito all’acuirsi della crisi in Medio Oriente.

“Ho chiesto alle autorità portuali di convocare in tempi rapidi questo incontro perché quello ligure è il primo sistema portuale e logistico del Paese: è importante trasmettere il punto di vista delle realtà portuali di Genova, Savona e La Spezia al Governo. Per questo ho chiesto alle due autorità portuali che gestiscono gli scali liguri, ma anche alle varie associazioni di categoria che rappresentano i vari settori che lavorano nei nostri porti un monitoraggio costante di tutti i parametri vitali del nostro sistema: è necessario cogliere tutte le variazioni del mercato, dei costi e degli arrivi. Si tratta di informazioni utilissime per chi dovrà assumere iniziative a livello politico nazionale, di qualunque natura”.

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