Genova. Durante il Senato accademico di domani, martedì 26 marzo, diversi studenti e docenti dell’Università di Genova manifesteranno per chiedere ai vertici dell’ateneo un passo indietro sui rapporti di collaborazione in atto con Università ed enti che hanno sede o contatti diretti con Israele.
“Nonostante le vittorie conquistate dagli studenti a Bari e soprattuto a Torino, per UniGe il rettore Delfino sembra avere altri piani” dicono dal collettivo studentesco Cambiare Rotta, che più volte in queste settimane è sceso in piazza in solidarietà con la popolazione di Gaza.
Il riferimento è alle dimissioni del rettore dell’UniBa dalla commissione scientifica della fondazione MedOr, collegata a Leonardo, società che realizza dotazioni per la Difesa di Tel Aviv, e al fatto che UniTo abbia invertito la rotta in senato accedemico, assicurando che saranno interrotti gli accordi del bando Maeci 2024 sulla collaborazione tra Italia e Israele).
“Delfino invece prende posizioni reazionarie – afferma Leonardo Ambrosio di Cambiare Rotta – dichiara che gli accordi siano da mantenere e dà sostegno a quei gruppi sionisti che esprimono le loro presunte preoccupazioni riguardo alla carica a loro parere antisemita delle azioni studentesche contro uno stato illegittimo e genocida. Come al solito, l’accusa di violenza viene spostata da chi ha realmente la responsabilità di causare quotidiane morti di civili e da chi li sostiene a quegli studenti che non accettano di vedersi complici di crimini di guerra”.
Sono almeno 14 i professori dell’Università di Genova, insieme ai 1700 in tutta Italia, che hanno firmato la lettera aperta al Maeci per l’interruzione degli accordi scientifici tra le università italiane e quelle israeliane.