Genova. “La sfida è far partire il cantiere di Erzelli già nel 2024, e riqualificare completamente l’Albergo dei Poveri per farlo diventare il grande campus delle scienze sociali. Abbiamo progetti finanziati su Pnrr, partiranno cantieri e quindi ci sono tutte le condizioni per aumentare i nostri studenti e per far sì che l’economia dell’innovazione, basata anche sul pensiero giovane, possa prendere campo in questa regione”. Così Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, mette in fila le priorità per l’anno accademico inaugurato stamattina nell’aula San Salvatore.
Presente all’esterno un gruppo di studenti che hanno organizzato una contestazione: “Non saremo menti per la vostra guerra, rompere gli accordi tra Unige, Israele e industria bellica“, si legge sullo striscione mostrato all’ingresso. Al centro della protesta l’accordo di cooperazione siglato dall’ateneo. I ragazzi hanno scandito cori pro Palestina e hanno contestato il rettore e gli altri vertici dell’Università presenti all’evento.
“Io ho scritto nella prima slide ‘progetto futuro’ perché le istituzioni pubbliche, dal mio punto di vista, hanno un compito principale: quello di guardare al di là della frontiera di proporre nuovi modelli, di proporre il cambiamento, che è sempre positivo – spiega ancora Delfino -. Dobbiamo proporlo non solo nella nostra offerta formativa ma nella nostra attività di ricerca e poi saperlo comunicare con linguaggio accessibile perché la popolazione ha bisogno di un’università che crei coesione, sviluppo, e porti avanti anche i valori fondanti di questa società che di cui oggi c’è molto bisogno”.
“Il tema principale di azione dell’università è l’offerta formativa quindi la didattica che deve essere agganciata alle esigenze del mondo del lavoro – ha continuato – che va revisionata, ampliata, resa anche. internazionale, non solo per arricchire Genova di studenti internazionali e per farla diventare davvero una città universitaria, ma anche per arricchire il curriculum dei nostri studenti che ovviamente studiando in inglese sono anche più attrattivi per il mondo delle aziende”.