Genova. Partiti ufficialmente stamattina, alla presenza dei ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini, i lavori del tunnel subportuale di Genova, il primo tunnel sottomarino mai realizzato in Italia e il più grande in Europa. Alla cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime del ponte Morandi. I lavori sono eseguiti da Amplia, società di Autostrade. L’apertura al traffico è prevista entro agosto 2029, mentre il primo lotto, consistente in opere propedeutiche, sarà ultimato a dicembre 2026.
I costi dell’opera sono saliti a circa un miliardo di euro rispetto ai 700 milioni dell’accordo tra Autostrade, ministero dei Trasporti ed enti locali per il risarcimento alla città dopo il crollo del Ponte Morandi. La parte in eccesso verrà coperta con l’aumento dei pedaggi spalmato su tutta la rete autostradale in gestione ad Aspi, mentre il tunnel rimarrà percorribile gratuitamente.
A valle delle opere propedeutiche iniziate nel 2023, oggi inizia la demolizione del grande capannone industriale del Csm nei pressi della Lanterna da parte di due gigantesche gru con pinze, aprendo così un’area di oltre 25mila metri quadrati in cui verrà ricavato l’imbocco ovest del tunnel, da cui partiranno gli scavi veri e propri. Il tracciato sarà lungo 3,4 chilometri, costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, scavate con una tapla meccanica. Il diametro esterno di scavo sarà di circa 16 metri e le due canne scorreranno a una profondità massima di -45 metri in area di bacino portuale.
Quello di Genova sarà il quarto tunnel sottomarino al mondo per diametro. Si potrà percorrere a 70 km/h con una corsia di emergenza di 11 metri. I materiali di scavo, 2,5 milioni di metri cubi di rocce scavate, verranno riutilizzati al 97% col tombamento delle calate Concenter e Giaccone. Il progetto include anche 10 ettari di nuovi parchi urbani (800 alberi), recupero delle mura storiche e un sistema di recupero, filtraggio e stoccaggio delle acque piovane. Grazie al tunnel si stima una riduzione dei tempi di viaggio del 19% con un milione di ore risparmiate ogni anno.
A seguire, nella sede della Prefettura di Genova, la sigla del protocollo di legalità relativo al progetto, che ha l’obiettivo di potenziare trasparenza legalità, prevenendo e combattendo attività illegali nelle fasi di affidamento e realizzazione dei lavori, attraverso sistemi per il monitoraggio ei controllo dei soggetti coinvolti, per le le necessarie informative alle autorità competenti riguardo ogni sospetto i infiltrazioni mafiose, e per l’applicazione di sanzioni nel caso di violazioni delle misure previste nel protocollo.
“Questo è l’esempio dello Stato che funziona – commenta il ministro Salvini -. Genova è il modello del green deal intelligente, qualcuno promuove il green deal suicida e masochista col solo elettrico che non è green ma black. Questa è decarbonizzazione: investire sulla cura del ferro, su terzo valico, metropolitane, grandi arterie. Genova da una tragedia immane, evitabile, per cui la giustizia dei tribunali dovrà essere sancita su pietra in memoria di quei 43 caduti, è un modello di ripartenza, orgoglio, dignità dopo una ferita”.
“Si avvia una grandissima opera infrastrutturale per la città di Genova e per il sistema Paese. La mia presenza ha questa motivazione. Faremo tesoro di esperienze del recente passato, come il ponte Morandi, garantendo celerità, ma presidio di legalità”, commenta Piantedosi.
“Oggi facciamo un piccolo passo avanti rispetto a due capitoli della storia di questa città – aggiunge il presidente ligure Giovanni Toti -. Questo tunnel è un sogno che Genova coltiva da almeno quattro decenni, oggi finalmente quel sogno diventa realtà e credo non sia cosa da poco. Il secondo, più doloroso, è un piccolo passo avanti rispetto alla tragedia del ponte Morandi, se avrà un nome e una dedica sarà a quelle 43 vittime. Aver imparato qualcosa dalla tragedia non la rende meno dolorosa ma fa fare un passo avanti a tutti. Non iniziamo solo un’opera ma la iniziamo dicendo a tutti che in questo Paese si può costruire senza per questo mettere a rischio la legalità. Continueremo a rispondere a tutti i comitati del no aggiungendo un nuovo mattoncino all’Italia che vogliamo costruire che spero abbia in Genova l’esempio più importante: da quello che facciamo qui dipende un pezzo importante del benessere dei nostri figli e nipoti”.
“Genova ha bisogno anche del tunnel. Sono molto contento che si cominci a lavorare – sottolinea il sindaco Marco Bucci -. I tempi sono più che sufficienti, farò di tutto per anticiparli”. Resta da chiarire il destino della Sopraelevata. “Il tunnel non ha nulla a che vedere con la sopraelevata, sono due cose diverse – ribadisce Bucci -. Il tunnel verrà fatto, poi, quando sarà fatto, la città deciderà se vorrà tenere o no la sopraelevata. Non confondiamo le due cose perché è un gioco al massacro che a me non piace. I due progetti sono distinti e anche l’uscita di via Madre di Dio sarà fatta perché non ci sia nessun contatto con la sopraelevata”.
“Il tunnel è una nuova grande sfida per Aspi – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi -. Un’opera complessa, prototipo di un nuovo modo di pensare le infrastrutture, guardando alla mobilità del domani. Un futuro in grado di far correre insieme la sostenibilità ambientale, economica e sociale, poiché l’una non può prescindere dall’altra. Al centro di questa rivoluzione, le competenze che rendono possibile il cambiamento. Un’opera che rimette l’ingegneria al centro della scena nazionale e che costituisce una risposta concreta all’esigenza di coniugare la mobilità su gomma con gli obiettivi di sostenibilità, nella sfera del grande piano per la decarbonizzazione illustrato nel recente studio firmato da Aspi e altri grandi player del panorama nazionale. Si entra oggi nel vivo di una stagione intensa per il nostro gruppo, nel segno di una mobilità sempre più sostenibile, ancora una volta a partire da Genova”.
Per Paolo Piacenza, commissario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, “l’avvio dei lavori per la realizzazione del Tunnel sub-portuale è un ulteriore passo in avanti verso una trasformazione epocale della mobilità di Genova nel cui tessuto si innerva il nodo trasportistico e logistico portuale che potrà così beneficiare di questa nuova e moderna arteria di scorrimento, alternativa all’attuale viabilità, per completare quello che è uno degli obiettivi dell’Adsp: ottimizzare i flussi di traffico pesante e passeggeri diretti in porto per rendere sempre più sostenibile lo sviluppo delle economie del mare con effetti positivi di lunga durata sul territorio. La co-pianificazione tra le istituzioni si dimostra fattiva nel portare avanti interventi infrastrutturali di valenza strategica internazionale, come la Nuova Diga foranea e il potenziamento del nodo ferroviario Genova-Terzo Valico, al tempo stesso armonizzando i cantieri con le esigenze di tutela dell’ambiente, della vivibilità e delle attività portuali. Ancora una volta, la sinergia tra Porto, Città e Istituzioni mette in moto processi di rigenerazione e di crescita che guardano al futuro”.