Il contro altare

Skymetro, tornano in piazza i comitati contrari all’opera: “Progetto diventato incomprensibile”

"Questo modo di progettare “liquido” e senza confronti sprecherà buona parte dei 7 miliardi e mezzo in arrivo con progetto inutili e inefficaci"

no skymetro

Genova. “Con il gruppo Opposizione Skymetro – ValBisagno Sostenibile, con la primavera torniamo nelle piazze. Abbiamo sempre praticato le forme dell’informazione, condivisione, partecipazione e, da agosto 2022, abbiamo realizzato oltre 100 banchetti informativi, una decina di assemblee plenarie, decine di incontri e riunioni pubbliche (oltre alle oltre 2000 firme raccolte, incessanti riunioni con realtà territoriali e cittadine ed esperti). Si inizia lunedì 18 marzo, alle ore 20,45, presso la Chiesa dei Diecimila Martiri Crocifissi, Via Canevari 34, si terrà un incontro/riunione pubblico per comunicare il punto della situazione e impostare il sostegno ai ricorsi (Il gruppo in questi due anni ha raccolto, ad oggi, poco meno di 15.000 euro)”.

Così inizia il comunicato stampa diffusa questa mattina dal comitato Opposizione Skymetro, che torna a promuovere incontri pubblici, promettendo battaglia per un’opera che continua a non convincere buona parte della popolazione residente della Val Bisagno.

“In questi giorni si è conclusa la Valutazione Impatto Ambientale e la Conferenza dei Servizi (il Comune può indire la gara per affidare l’appalto integrato per i lavori) con l’ennesima beffa: il progetto sul quale il Comune ha chiesto ai cittadini e gli enti coinvolti di pronunciarsi è cambiato negli ultimi giorni anche in modo importante con la cancellazione del primo tratto con il ponte sopra il Bisagno. Per cui il progetto presentato non era quello da valutare. Incassate, comunque, le forti critiche del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici da Roma, di diversi uffici regionali e comunali, della Soprintendenza e incassate anche altri pareri che rendono incomprensibile il progetto (come quello di Terna che, dopo avere comunicato che il progetto dello Skymetro è incompatibile con la presenza dei tralicci dell’alta tensione, rimanda al Comune la copertura dei costi per l’eventuale futuro spostamento delle linee)”.

“Pensiamo che questo modo di progettare “liquido”, senza confronti, mirando alla partenza dei cantieri e posticipando costantemente una definizione seria del progetto sia una modalità che sprecherà buona parte dei 7 miliardi e mezzo, e oltre, che arrivano in città in questi anni costruendo progetti inefficaci ed inutili. Forse utili ad un turista di passaggio ma non a chi la città la vive – continua la nota – Noi continuiamo a pensare che l’opera migliore per la valle non sia questa ma altre, come ad esempio quella che nel 2011 con la Facoltà di Ingegneria e Architettura si era scelta: il tram. Che era la prima proposta fortemente promossa dall’attuale Sindaco. E ci appelleremo anche agli strumenti che la legislazione prevede per fermarla”.

“Ma se partissero i lavori seguiremo gli oltre 200 cantieri giorno per giorno – concludono gli attivisti – Perché in questa città non si possono costruire enormi impalchi urbanistici inutili e poi dimenticarsene con una alzata di spalle. Se partiranno i cantieri per noi devono diventare un esempio, documentato, delle conseguenza di progetti calati da non si sa dove in una città che ha bisogno di vivibilità, non di promesse”

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