Genova. I lavori per il prolungamento della metropolitana a Canepari e Martinez “vanno avanti“. A fugare i dubbi è l’assessore comunale Matteo Campora dopo la tempesta che si è nuovamente abbattuta sul cantiere dello scolmatore del Bisagno, opera che rischia altri mesi di stop a causa dell’interdittiva antimafia al consorzio ReseArch confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato. La stessa azienda coinvolta nel doppio cantiere in Valpolcevera e Valbisagno, ma in una forma tale da non pregiudicarne la continuità.
“Le attività potranno essere portate avanti da Conpat, la mandataria dell’appalto – chiarisce Campora -. Non ci sono problemi, la capofila ci ha già dato una disponibilità di massima a prendere in carico le lavorazioni di ReseArch, che erano piuttosto marginali. Ad oggi il cantiere va avanti, poi nei prossimi giorni faremo approfondimenti coi soggetti competenti, tra cui la Prefettura”.
Il consorzio infatti aveva vinto l’appalto da 47,8 milioni, con ribasso del 16%, in raggruppamento temporaneo di imprese con Manelli e con la mandataria Conpat. Ma grazie a una norma del codice degli appalti, la stazione appaltante “può proseguire il rapporto di appalto con altro operatore economico che sia costituito mandatario nei modi previsti dal presente codice purché abbia i requisiti di qualificazione adeguati ai lavori o servizi o forniture ancora da eseguire”.
In questo caso, a differenza dello scolmatore, il consorzio con sede a Salerno non risulta capofila e quindi può uscire di scena senza scossoni. Se le interlocuzioni in corso confermeranno questo scenario si potrà tirare un sospiro di sollievo, anche perché il duplice prolungamento della metropolitana, tra complicazioni tecniche e ritrovamenti archeologici, ha già accumulato pesanti ritardi e al momento vede un possibile completamento a fine 2024 per quanto riguarda la stazione Canepari, a fine 2025 sul lato di San Fruttuoso.
La via d’uscita scelta da Tursi è simile (ma non identica) a quella che tenterà di percorrere la struttura commissariale per lo scolmatore, guidata dal presidente ligure Giovanni Toti: chiedere alle imprese mandanti (Sostenia e Manelli) di subentrare in tutto e per tutto alla capofila estromessa, in modo da scongiurare del tutto lo stop. In caso contrario – cioè in mancanza di volontà delle aziende o dei requisiti necessari – si contatterà la seconda classificata in gara (in questo caso Cossi, oggi controllata da WeBuild) per procedere a un nuovo affidamento, procedura che dovrebbe risolversi nel giro di tre mesi. Se nessuno dei raggruppamenti in graduatoria fosse disponibile bisognerebbe aprire un nuovo bando: significherebbe bloccare il cantiere per tutto il 2024.