Genova. Ancora una volta un episodio di violenza nei confronti del personale sanitario. A subire l’aggressione, questa volta, sono stati gli operatori del pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova.
Anche il sindacato Uil Fpl Liguria e Genova interviene sul caso: “I rischi maggiori coinvolgono evidentemente il personale più esposto dei pronto soccorso, ma il deprecabile fenomeno, in continua ascesa, riguarda anche il personale dei reparti e dei servizi, spesso insultato e minacciato da utenti e parenti”.
“A fare notizia sono ovviamente le violenze fisiche ma a colpire i colleghi sono anche le continue violenze verbali e psicologiche che oggi vedono coinvolti un operatore su tre. Almeno l’80% dei lavoratori della sanità, di questi il 90% donne, hanno assistito o subito una aggressione. Dati spaventosi e preoccupanti che descrivono una assoluta mancanza di misure di contrasto”, prosegue il sindacato.
La Uil Fpl Liguria e la Uil Fpl Genova si schierano a fianco dei colleghi, manifestando loro vicinanza e solidarietà. “Non è possibile che durante la propria attività lavorativa di cura e assistenza si possa essere vittime di violenze, fenomeno che inevitabilmente rallenta o interrompe addirittura il pubblico servizio con gravi e pericolose conseguenze anche per l’utenza e per chi ha bisogno di assistenza sanitaria”, dicono.
Il sindacato chiede a istituzioni e direzioni aziendali di “affrontare seriamente e concretamente la problematica, attivando tutti quei provvedimenti utili a contrastare gli episodi, come il ripristino dei posti di polizia o il continuo presidio nei luoghi più a rischio anche attraverso l’utilizzo 24 ore su 24 di personale adeguatamente formato e autorizzato ad intervenire”.
“L’aggressione a tre infermieri del Pronto Soccorso dell’ospedale Galliera di Genova è inaccettabile. Alle istituzioni e alle direzioni aziendali chiediamo un impegno diretto, urgente e concreto. Occorre intervenire con il massimo sforzo per garantire il diritto alla sicurezza del personale sanitario sul luogo di lavoro e, allo stesso tempo, la tutela del diritto alla salute degli stessi pazienti”. Lo afferma Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica, al quale sono obbligatoriamente iscritti gli infermieri liberi professionisti, commentando l’aggressione a tre infermieri del Pronto Soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, da parte di una paziente in attesa che pretendeva di saltare la fila.
“Purtroppo simili episodi sono ormai all’ordine del giorno – aggiunge Baldini – e sono in aumento, come emerge da un sondaggio di Anaao Assomed, con l’81% dei medici e dei dirigenti sanitari che riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. Nei giorni scorsi altri quattro operatori di Pronto Soccorso, due infermieri, un operatore socio sanitario (Oss) e una guardia giurata, sono stati aggrediti presso l’Ospedale Borgo Roma di Verona. Condanniamo con forza questi atti violenti ed esprimiamo la nostra solidarietà a chi è costretto a subirli. Il personale sanitario – sottolinea – svolge un lavoro quotidiano molto delicato, a contatto con i pazienti, per assicurare loro la massima assistenza e le cure necessarie, spesso con orari dilatati, turni massacranti e risorse umane ridotte. Non è tollerabile che venga fatto oggetto di minacce, insulti e aggressioni fisiche. Una violenza che si consuma anche con gravi danneggiamenti agli ospedali, come accaduto nel territorio della Asl Napoli 1 Centro”.
Secondo Baldini “occorre un monitoraggio attento delle strutture, delle loro criticità, una valutazione che porti ad assumere provvedimenti mirati, che siano poi la creazione di posti di Polizia in loco o modifiche alle leggi vigenti. Serve anche un cambio culturale, che parta dai giovani, dalle scuole, dalla società civile” conclude.