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Giornate Fai di Primavera, Genova riscopre lo scrigno medievale del Carmine fotogallery

Il quartiere conserva ancora oggi tratti quasi nascosti di quell'epoca lontana ma vulcanica per la nostra città

Genova. Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano anche a Genova le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese che prevede l’apertura di luoghi di grandissimo valore storico al pubblico.

E’ l’edizione numero 32 e per questo appuntamento la delegazione genovese del Fai ha deciso di agganciarsi a Genova Capitale del Medioevo, andando a riscoprire uno dei quartieri più simbolici per la storia della nostra città. Parliamo del Carmine, vero scrigno medievale della città, che conserva ancora notevoli lasciti di quel periodo lontano ma vulcanico. Nel fine settimana del Fai, saranno aperte la Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese, una delle rare testimonianze di chiesa gotica ancora esistenti in città. La visita metterà in risalto soprattutto le parti più antiche della chiesa e in particolare gli affreschi di Manfredino da Pistoia, allievo del Cimabue, visibili soltanto con una visita guidata all’abside.

L’itinerario per i luoghi della spiritualità cittadina proseguirà inoltre in altri due luoghi solitamente non aperti al pubblico: l’ex Abbazia di San Bernardino, quasi completamente distrutta durante la seconda Guerra Mondiale e oggetto di recenti restauri che hanno consentito di recuperarne l’aula principale relativa all’oratorio del XVII secolo, e la Chiesa di San Bartolomeo dell’Olivella, che dichiara in facciata la sua origine medievale e la sopraelevazione barocca col caratteristico campaniletto a vela. All’interno di quest’ultima sono visibili due affreschi di G.B. Carlone sulla vita del Santo e i resti di un affresco databile al 1305 e attribuito, anche in questo caso, a Manfredino da Pistoia.

Ma non solo: in provincia di Genova saranno aperte anche Casa Carbone a Lavagna, l‘abbazia di San Fruttuoso di Camogli, uno dei gioielli più famosi al mondo della nostra tradizione storica, e l’Abbazia di Cervara, con il suo magnifico giardino che si riapre al pubblico dopo il certosino di lavoro di recupero a seguito delle mareggiate del 2018. Ecco l’elenco completo delle aperture.

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione come uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato e, prima ancora, raccontato.

È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

“Anche questa trentaduesima Giornata FAI di Primavera, come le precedenti, regalerà un’immagine multiforme e intrigante della Liguria disegnando un eclettico arcobaleno in cui si armonizzano mondi disparati ma tutti estremamente caratterizzati e affascinanti – sottolinea la Presidente FAI Liguria Roberta Cento Croce  – Da Vallebona, gentile e suggestivo borgo dell’entroterra, a Laigueglia, incantevole borgo costiero; dalla cinque/seicentesca villa Cambiaso di Savona, che porta in sé segni significativi del passaggio della storia, all’abbazia della Cervara, gioiello incastonato nel golfo del Tigullio; dal Campus Universitario della Nautica alla Spezia, dove parole d’ordine sono futuro e innovazione, all’affascinante percorso tra i caruggi di Genova che, tra chiese ed abbazie, ci fa sentire tutto il fascino del medioevo: ecco la nostra Liguria antica e moderna, campestre e urbana, agricola e marinara. Sono sempre grata e stupita della generosità e della creatività delle sei Delegazioni FAI e dei sei Gruppi Giovani FAI Liguri che, insieme ad una schiera di decine e decine di Volontari e Apprendisti Ciceroni daranno vita a una giornata sorprendente di scoperta e riscoperta”.

“Le Giornate dei FAI rappresentano un momento fondamentale per celebrare e preservare il patrimonio culturale del nostro territorio. Questo evento annuale promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano offre al pubblico l’opportunità unica di esplorare e scoprire luoghi di interesse storico, artistico e paesaggistico altrimenti inaccessibili – commenta Jessica Nicolini coordinatrice delle politiche culturali Regione Liguria – In queste giornate chiese, giardini, castelli, palazzi e siti di rilevanza storica aprono le loro porte al pubblico permettendo ai visitatori di tutte le età di immergersi nella bellezza e nella storia del nostro territorio. Questi luoghi diventano testimoni viventi del passato offrendo una prospettiva unica sulla nostra cultura e identità. Ma l’importanza di queste giornate va ben oltre il semplice atto di visitare luoghi storici. Questo evento è un’opportunità per valorizzare e promuovere la conservazione del nostro patrimonio culturale e ambientale, sensibilizzando il pubblico sull’importanza di preservare questi tesori per le generazioni future. Attraverso la partecipazione attiva e il sostegno finanziario i visitatori contribuiscono alla conservazione e manutenzione di questi luoghi preziosi”.

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