Genova. Tra azioni legali e manifestazioni si intensifica la battaglia portata avanti dal comitato informale “Con i piedi per terra” contro la costruzione della funivia. È stato infatti notificato il terzo ricorso al TAR e, per questo sabato 23 marzo, è prevista una manifestazione nelle vie del centro, con un fronte sempre più ampio di cittadini, associazioni, sindacati e partiti che si oppongono all’opera.
Sono passati oltre due anni dall’inizio delle proteste delle cittadine e dei cittadini di Lagaccio, Oregina, San Teodoro e Granarolo contro la costruzione della funivia che dovrebbe collegare la Stazione Marittima a forte Begato. “Un’opera che dovrebbe costare 40,5 milioni di euro, il 60% del budget totale del progetto, sottraendo risorse preziose per la messa in sicurezza e la riqualificazione dei forti, che da 10 si sono ridotti a 5, lasciando fuori anche Sperone e Diamante – si legge nel comunicato che annuncia i prossimi passi del comitato – Un progetto che ha sollevato parecchie perplessità anche in alcuni enti, come ARPAL, AMT e Soprintendenza, che negli scorsi mesi si sono pronunciati durante la Conferenza dei Servizi: dalla mancanza dei necessari approfondimenti geologici, all’incompatibilità con il progetto dei quattro Assi di Forza, dalla richiesta di riduzione delle dimensioni delle stazioni e dei tralicci per mitigarne l’impatto visivo, all’auspicio di un reale confronto con la popolazione”.
Su queste e altre considerazioni si basa il terzo ricorso depositato proprio in questi giorni al TAR e notificato a Comune, Regione Liguria e agli enti coinvolti nel procedimento. “Un’azione necessaria per tutelare il benessere degli abitanti della vallata, per difendere il territorio e l’ambiente e per fermare l’ennesimo sperpero di fondi pubblici con opere faraoniche che non rispondono a reali bisogni della città, ma a interessi politici ed economici di pochi” affermano dal comitato Con i piedi per terra.
“Ma non ci fermiamo alla sola azione legale, continua infatti il nostro impegno a informare sempre più persone in tutta Genova sul progetto e sulle molte ricadute negative che avrà se verrà portato avanti – proseguono – E a ogni momento di incontro, dialogo e confronto si allarga il fronte che ci sostiene. È palese che il prezzo richiesto alle decine di migliaia di abitanti della vallata e alla città tutta è esorbitante e iniquo se comparato ai benefici collettivi. Gli unici che ne trarranno vantaggio saranno i turisti delle crociere e gli speculatori immobiliari che, grazie a una delibera approvata lo scorso agosto in Consiglio Comunale, avranno il via libera per aprire ristoranti e alberghi di lusso in quei forti che dovrebbero essere patrimonio pubblico di tutte e tutti”.
“Davanti a un’Amministrazione sorda e che si sottrae al confronto, continuiamo a lottare e a far sentire la nostra voce, insieme alle tante realtà che ci sostengono – come la Rete Genovese dei comitati di cui facciamo parte. L’appuntamento è sabato 23 marzo alle ore 10.00 davanti alla stazione di Principe (piazza Acquaverde) per un corteo che attraverserà le vie del centro fino a piazza Matteotti. Una manifestazione per ribadire che Genova non ha bisogno di un’altra mega opera ma di una visione di città che sappia mettere al centro i bisogni dei suoi abitanti, la protezione del territorio e la riqualificazione del suo patrimonio culturale”, concludono dal Comitato.