Genova. I lavoratori dell’ex Ilva non perderanno le ferie maturate e non godute nel passaggio all’amministrazione straordinaria. È la schiarita arrivata a poche ore dalla visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso venerdì a Genova, in una giornata che si annunciava calda con possibili proteste e blocchi da parte dei lavoratori, già entrati in stato di agitazione. La Rsu di Cornigliano ha confermato comunque l’assemblea domani alle 8.00 davanti alla portineria dello stabilimento, riconoscendo però come “positivo” l’esito dell’incontro.
“I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia ci hanno garantito che, nel prossimo cedolino, i lavoratori troveranno tutte le ferie maturate e non godute ante amministrazione straordinaria. Non essendo un credito monetario andranno in assoluta continuità. Per i ratei della tredicesima si sta lavorando a una soluzione che possa salvaguardarli attraverso una istanza che i commissari faranno al tribunale”, ha riferito ieri la Fim Cisl dopo l’incontro tra i sindacati e i commissari. Lo stesso ministro Urso aveva chiesto un chiarimento. “Scongiurato il pericolo di non vedersi garantita la continuità salariale: a differenza del 2015 si percorrerà una strada diversa”, ha spiegato Loris Scarpa, coordinatore nazionale della Fiom Cgil. La Uilm ha specificato che “per quanto riguarda i lavoratori che hanno il Tfr in azienda, sarà necessario far ricorso all’insinuazione al passivo come previsto dalla legge fallimentare”.
Venerdì pomeriggio il ministro Urso sarà a Cornigliano insieme al commissario Giancarlo Quaranta. Sul tavolo c’è la continuità produttiva e il futuro di una fabbrica che ad oggi sconta gravi carenze di manutenzione e continui fermi di produzione. Ma anche il tema delle aree inutilizzate, su cui il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci insistono nonostante le rassicurazioni sull’acciaio “prioritario” rispetto alle ipotesi alternative.
“Ci verranno presentati i nuovi amministratori straordinari con cui inizieremo un ragionamento noto a tutti: salvare l’acciaio in questo Paese, rilanciare lo stabilimento di Genova e, ove possibile, utilizzare un pezzo di quelle aree per dare respiro a una città che fortunatamente cresce e di quegli spazi può avere bisogno, senza per questo penalizzare lo sforzo del governo e di commissari che sono appena entrati e che si sono presi il compito non facile di rendere di nuovo produttiva quella fabbrica”, ha detto ieri Toti.
Anche Bucci, dopo aver ringraziato il ministro Urso per essere intervenuto sul tema delle ferie che preoccupava i lavoratori di Cornigliano, ha ricordato che tra i temi da affrontare “ci saranno quelli riguardanti il futuro dello stabilimento e delle aree ex Ilva, industria e spazi strategici per lo sviluppo occupazionale della città“. Lunedì scorso, dopo l’incontro con gli autotrasportatori e il ministro Matteo Salvini in prefettura, era riemersa la richiesta di destinare una parte di quelle aree a parcheggio per i camion che gravitano sul porto e hanno bisogno di spazi.
Stamani la comunicazione ufficiale dell’Rsu di Cornigliano che mette fine allo stato di agitazione. “Consideriamo positive le comunicazioni dei commissari ed attendiamo incontri tecnici con la direzione e l’ufficio del personale” dice l’Rsu che per domani mattina ha convocato un’assemblea dei lavoratori davanti alla portineria per illustrare gli ultimi sviluppi sulla vicenda. “Permangono i problemi segnalati sugli impianti che rimangono sottoutilizzati, sui lavoratori che sono gestiti con un utilizzo della cassaintegrazione scorretto” sottolinea la nota dell’rsu che chiede “immediatamente un piano industriale che metta mano ai troppi anni di abbandono della precedente gestione”.
Su questi temi i rappresentanti dei lavoratori chiedono “chiarimenti ai commissari ed al governo con la consapevolezza di aver portato un importante contributo alla soluzione positiva di una ingiustizia. Diamo fiducia a quanto comunicato dai commissari con la consapevolezza che Genova sarà sempre in prima fila nel combattere ogni ingiustizia, sia oggi che domani”.
Intanto dovrebbe arrivare entro oggi il via libera in commissione Attività produttive della Camera al dl Ex Ilva, già approvato in prima lettura al Senato. Il provvedimento consente l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia dopo il passo indietro di Mittal e prevede tra l’altro uno stanziamento di 320 milioni nel 2024 per un prestito-ponte e misure per il sostegno delle aziende dell’indotto.