L'intervista

Da un Passo dal Cielo a Doc, il genovese Leonardo Trevisan: “Il mio sogno è fare della recitazione il mio lavoro”

A 13 ha già recitato in diverse fiction: "Consiglio ai miei coetanei di non mollare mai e impegnarsi sempre". Il suo acting coach: Daniele: "Tanto lavoro che è stato ripagato"

Generico marzo 2024

Genova. Ha 13 anni, è genovese e ha già recitato in Un Passo dal Cielo, Petra 2, Mameli, Doc 3, finalista al Performer Italian Cup andato in onda su Rai2. Stiamo parlando del genovese Leonardo Trevisan. Una passione nata per caso, quando a sei anni, spettatore del corso di teatro che stava frequentando sua sorella Matilde, è stato chiamato sul palco a leggere e così è sbocciato l’amore per la recitazione.

Ha iniziato a muovere i primi passi alla Quinta Praticabile di Genova: “Ho iniziato con un Passo dal Cielo quando avevo 8 anni, tre mesi prima avevo fatto il provino per L’Isola di Pietro, ma non mi avevano risposto. Dopo questa esperienza ho capito che se volevo migliorare sul set dovevo specializzarmi ed è stato allora che ho incontrato Daniele. Con lui ho iniziato un percorso focalizzato sulla recitazione cinetelevisiva, più che teatrale. Nel frattempo ho anche calcato il prestigioso palco del Carlo Felice“.

In Petra 2 l’emozione di recitare con la sorella: “Essere sul set insieme è stata una cosa molto bella”. Leonardo ha imparato a trovare il tempo per studiare (frequenta il liceo delle scienze umane) e recitare: “Conciliare scuola e teatro non è stato difficile. Quando sono sul set fortunatamente la scuola è elastica e comprensiva e mi organizzo con le interrogazioni programmate e non ho compiti a casa. All’inizio ero più agitato, ora meno riesco a gestire l’ansia perché mi sento pronto e ho capito che questa mia passione con l’impegno potrà essere sempre più un lavoro”.

leonardo trevisan

E poi via, passo dopo passo, studio dopo studio è arrivata la chiamata di Doc. Leonardo interpreta Pietro, figlio di una donna (morta alla fine della penultima puntata) che è una paziente ricoverata nel reparto diretto da Doc. Giovedì scorso la svolta del suo personaggio, infatti Pietro scopre, attraverso alcuni passaggi, che Damiano (il medico che ha curato la madre) è suo zio il fratello del papà mai conosciuto prima.

“Recitare in Doc è stata per Leo la ciliegina sulla torta. L’occasione di affrontare un personaggio un po’ più complesso rispetto ai precedenti e mettersi in gioco in maniera più matura – ha evidenziato Daniele Mignemi, acting coach di Leonardo a Genova – ” Nulla arriva per caso. Credo che Leo si meriti questo riconoscimento che è frutto di un lavoro importante che portiamo avanti da un po’. Naturalmente il percorso non finisce qui, bisogna sempre puntare a migliorarsi e noi siamo pronti a metterci a lavorare per riuscirci”.

Non manca infine un grazie a Luca Argentero, Pierpaolo Spollon, Matilde Gioli, Marco Rossetti e tutti gli attori della serie: “Mi hanno accolto senza farmi sentire il più piccolo del gruppo e non mi hanno escluso. Mi hanno permesso di svolgere il mio lavoro in maniera serena. Ero felice di recitare in questa fiction perchè il ruolo mi è piaciuto fin da subito. Speriamo che ci sia un seguito nella quarta stagione, ma ora è prematuro per dirlo”, ha concluso entusiasta Leonardo pronto ad abbracciare il nuovo che avanza.

E un suggerimento ai suoi coetanei, o anche più piccoli, che vogliono intraprendere questa strada: “Consiglio di non mollare mai e impegnarsi perchè l’impegno batte il talento se il talento non si impegna”. Daniele ha ancora ricordato: “È proprio così, se c’è impegno e perseveranza, con la giusta guida i risultati arrivano. Senza dimenticare la passione, dev’essere in primis un divertimento, ludendo docet”.

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