Genova. I tre grandi cedri di Scalinata Borghese non ci sono più. Gli uomini di Aster hanno concluso i lavori di abbattimento, necessari perché gli alberi sono stati ritenuti a rischio crollo e dunque pericolosi per l’incolumità pubblica.
A darne conferma è Aster stessa, che ha fatto sapere che nei giorni scorsi una squadra di tecnici agronomi ha individuato nei tre cedri il Phaeolus schweinitzii, una specie di fungo causa di marciume radicale e carie bruna sulle conifere, che a Genova colpisce con frequenza proprio questa tipologia di albero.
L’attacco alle radici rende instabile la pianta senza che la vegetazione ne risenta, rimanendo verde all’apparenza, spiega ancora Aster, e talvolta risale nel tronco. Si tratta di un parassita pericoloso, su cui è difficile intervenire in via preventiva, ed è possibile che sia anche la causa del crollo del cedro ultracentenario caduto la scorsa settimana nei giardini Aleandro Longo di Sestri Ponente, in via Da Bissone, in quello che un tempo era il parco di Villa Brignole.
“Attacca soprattutto piante stressate o vecchie – sottolinea Aster – a Genova l’età media degli alberi è di 40 anni e in molti casi sono alberi stressati perché dimorano su strada e in situazioni molto urbanizzate”.
I tre cedri di Albaro, come già avvenuto in altre zone della città, saranno sostituiti da nuove piante a ottobre. A nulla dunque è servita dunque la diffida inviata da Italia Nostra al Comune per bloccare il taglio, e neppure l’intervento dell’avvocato Vincenzo Lagomarsino, vicepresidente di Italia Nostra Genova, che lunedì mattina si è presentato in piazza Tommaseo per provare a impedire il taglio.
“Italia Nostra Genova è ben consapevole che i grandi alberi, in quanto organismi viventi, arrivino anch’essi a fine vita e che, in caso di cadute improvvise, possano costituire un pericolo per l’incolumità pubblica, ciononostante chiede maggiore trasparenza da parte degli enti preposti alla manutenzione e tutela del verde pubblico – aveva detto Lagormarsino – Per questo ha inviata una diffida per fermare i tagli e poter avere un confronto tecnico sulla relazione fitosanitaria sulla cui base sono stati decisi tali abbattimenti”.