Genova. In attesa che giovedì 7 marzo il sindaco Marco Bucci presenti nel salone di rappresentanza il piano Genova 2030, con la visione di città per i prossimi anni, in consiglio comunale prende campo il tema del piano regolatore portuale. In fase di elaborazione da parte di Autorità portuale e atteso da tempo, si sovrappone, da indiscrezioni di stampa, a un disegno per il porto elaborato dalla struttura commissariale su spinta dello stesso Bucci e che però inserisce alcuni spunti considerati critici soprattutto per il ponente cittadino.
A parlare della questione l’assessore ala Portualità Francesco Maresca che ha risposto a un’interrogazione a risposta immediata di Fabio Ceraudo (M5s). Il pentastellato ha chiesto chiarimenti, in particolare, sull’ipotesi di nuovi riempimenti per l’espansione del porto di Pra’: “Due grandi manifestazioni hanno portato in piazza migliaia di cittadini per affermare che non c’è più spazio per il cemento tra Voltri e Pegli”. Ceraudo ha chiesto all’amministrazione di chiarire di chi sia la competenza nell’elaborazione del piano e come non sia stato ancora presentato in consiglio comunale.
L’assessore Maresca ha sottolineato che l’amministrazione, così come l’autorità portuale, stanno “seguendo la normativa” e che al momento “è in atto da parte dei soggetti incaricati da palazzo San Giorgio una fase di studio per l’elaborazione di documenti propedeutici all’elaborazione del piano regolatore portuale vero e proprio”. Dal canto suo il Comune ha approvato un “documento di pianificazione strategica per l’interazione tra città e porto” sul quale “non sono mai arrivate proposte da parte dell’opposizione”. Entro la fine dell’estate, ha spiegato Maresca, autorità portuale valuterà i documenti preliminari di studio in tema ambientale, dopodiché “saranno sentiti Mit, amministrazioni comunali interessate, ed enti pubblici e privati interessati”.
Un lavoro dunque ancora “in alto mare”. Tuttavia ci sarà anche il completo waterfront genovese – porto compreso – nell’enorme plastico (costo 200mila euro) che il Comune presenterà dal 11 al 15 marzo nel suo stand alla fiera Mipim di Cannes e che sarà anticipato questo giovedì a palazzo Tursi.
Un’idea, quella della “Visione 2030” che non convince il Pd: “In questi anni la cittadinanza è rimasta ai margini di ogni decisione assunta”. Secondo i dem in quel plastico c’è anche quella che “sembra a tutti gli effetti una prima bozza del Piano Regolatore Portuale”.
“Difficile è comprendere come si possa articolare una necessaria dialettica tra diversi enti competenti – si legge nella nota del Partito Democratico – in un contesto dove le distorsioni dovute alla struttura commissariale comportino una posizione di prevalenza sull’Autorità di Sistema Portuale e sul Comune di Genova stesso”.
“Serve per questo un dibattito aperto alla città, ai corpi sociali, alla cittadinanza tutta perché i progetti sul futuro di questa città vengano rimodellati e modificati legandoli ai dati di reale bisogno sociale ed economico e a una nuova idea di sviluppo sostenibile, distante dalla riproposizione di modelli dirompenti per la qualità del vivere dei cittadini”, concludono i dem.
All’opposizione risponde lo stesso sindaco Marco Bucci: “Il disegno Visione 2030 che presenteremo giovedì e poi a Cannes include progetti in atto, progetti approvati e progetti che saranno poi discussi, sul tema portuale ci sono delle idee progettuali che sono cosa diversa da un piano regolatore, ma è diritto dell’amministrazione, come lo è di ogni cittadino, avanzare proposte”. In realtà le ipotesi per il porto elaborate dall’amministrazione si sovrappongono al lavoro fatto dalla struttura commissariale per la nuova diga.
Giovedì 7 marzo i consiglieri e gli stakeholder non vedranno ancora il plastico tridimensionale (quello sarà portato e montato direttamente al Mipim) ma una riproduzione su carta. “Vi stupirete di quanto verde ci sarà nella Genova che abbiamo immaginato da qui al 2030”, conclude Bucci.