Genova. Anche Sampierdarena ha la “sua” pietra d’inciampo. È stata infatti posata nei giorni scorsi, di fronte al civico 18 di via Bruno Buozzi, quella dedicata ad Orazio Robello, classe 1914, deportato nel 1944 a Flossenburg e assassinato il 24 dicembre dello stesso anno.
Alla cerimonia ha partecipato anche la nipote, Gabriella Robello, come ha confermato il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi: “La posa mi ha fatto riflettere non solo sull’importanza del mantenere viva la memoria della Shoah, ma in generale su quante persone, nel nostro quartiere, hanno vissuto e hanno perso la vita in nome della libertà, lottando contro le atrocità del nazi-fascismo. A pochi passi da lì, infatti – prosegue Colnaghi – c’è una via dedicata al giornalaio Amedeo Lattanzi, che fu perseguito e fucilato perché, tramite la sua edicola di piazza Dinegro, si occupava di smistare la stampa clandestina partigiana verso le zone di ponente”.
La posa della pietra d’inciampo è stata organizzata insieme con il comitato Pietre d’Inciampo della Città metropolitana di Genova e Aned – presente anche il presidente, Filippo Biolè – la comunità ebraica di Genova e la Federazione Associazioni Italia Israele.
“Oggi, più che mai, mi sento di affermare quanto sia essenziale conoscere la storia, testimoniare e non dimenticare – ha concluso Colnaghi – ma anche che, visti i tempi bui in cui viviamo, la principale ragione per cui lottare è quella contro ogni forma di guerra, di violenza e di discriminazione e che la Pace rappresenti davvero il solo obiettivo comune”.
A metà gennaio a Genova era arrivato l’ideatore del progetto, Gunter Demnig, per la posa di altre 13 pietre d’inciampo. La prima era stata posta nei pressi di via Dufour 11 rosso alla presenza del consigliere comunale Angiolo Veroli in ricordo di Francesco Moisello, per proseguire in corso Magenta 5 con la collocazione di ulteriori tre pietre in memoria di Ida, Arturo e Luciano Valabrega durante una cerimonia alla quale è intervenuto l’assessore a Urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia, e poi in via Padre Semeria 21, in ricordo di Giorgina Milani ed Ettore, Bice, Maria Luisa, Giorgio, Roberto e Paolo Sonnino, in via Felice Cavallotti 11 per Marco Rignani, e in via Casaregis 4A per Bellina Ortona.