Genova. Il Comune di Genova ha ufficialmente dato il via libera per tornare in possesso del Palasport. Nel giorno in cui il sindaco Marco Bucci ha annunciato che la struttura inaugurerà a giugno, e in cui sono state presentate le iniziative correlate alla nomina del capoluogo ligure a capitale dello sport per il 2024, la giunta comunale ha approvato la delibera degli indirizzi per l’acquisto del complesso “arena sportiva“, la struttura adibita ad attività sportive e ricreative, appunto, che sorge all’interno del Palasport nell’ambito del nuovo Waterfront di Levante.
“Un’attenta valutazione di tutti gli scenari, che ha tenuto conto del piano economico finanziario di gestione, ha indicato migliore scelta, per il futuro del nuovo Palasport, l’acquisto dell’arena sportiva – ha detto il vicesindaco Pietro Piciocchi – Si è quindi arrivati a rinegoziare anche i rapporti con il privato, per arrivare a una gestione che rendesse l’arena come uno spazio di pubblica fruizione per svolgere attività sportive di base e quindi tenere una forte vocazione di socialità, come previsto dal disegno donato alla città dall’architetto Renzo Piano”.
Confermata ufficialmente dunque l’intenzione dell’amministrazione di riacquisire da Cds Holding, la società di sviluppo immobiliare titolare dell’intera operazione del Waterfront di Levante, l’arena sportiva dentro il Palasport e le relative pertinenze. Il cuore dell’edificio, insomma, quello che sarà adibito a funzioni sportive e ricreative anche dopo la ristrutturazione che sta portando avanti la società immobiliare, che se l’era aggiudicato nel 2019 a 14 milioni e 250mila euro.
“Il complessivo progetto del Waterfront di Levante, a seguito delle costanti interlocuzioni che abbiamo avuto con la Soprintendenza, il Coni, Cds e lo studio Renzo Piano Building Workshop – prosegue Piciocchi – ha avuto una progressiva evoluzione che ne ha valorizzato la destinazione pubblica come il principale fattore della rigenerazione urbana dell’area, prevedendo una significativa espansione degli spazi e delle funzioni dedicate alla fruizione da parte della cittadinanza, in particolare per quanto riguarda la progettazione dello spazio dell’arena sportiva”.
La trattativa con Cds ha coinvolto sia il Comune sia la Consulta dei disabili per l’accessibilità degli spazi. L’arena sportiva, che per l’Agenzia del demanio ha un valore di 23 milioni di euro, avrà una maggiore superficie calpestabile rispetto al precedente progetto: 12.348 mq contro i 5.500 mq precedenti, di cui 7.200 destinati ad arena e accessori, 3.285 ad accesso attività sportive e 1.863 ad attività sportive/palestra.
“Nella giornata della presentazione nazionale di Genova capitale europea dello sport – ha detto il vicesindaco Piciocchi – siamo orgogliosi di poter annunciare che il nuovo palasport sarà un impianto di eccellenza per l’intera città, di proprietà della civica amministrazione, all’interno di un’area restituita alla cittadinanza, con una fortissima vocazione alla socialità e alle attività sportive, all’insegna dell’accessibilità, delle più avanzate tecnologie green e quindi della sostenibilità”.
La delibera sarà proposta adesso al consiglio comunale, dopo essere illustrata nella commissione consiliare competente. Restano invece invariati i piani per quanto riguarda la parte commerciale. Come aveva anticipato Genova24 a giugno, la commercializzazione degli anelli esterni del futuro Palasport è già stata affidata a tre società specializzate che presentano il progetto sotto il nome di Waterfront Mall. Il centro commerciale “tematico” conterà su 50mila metri quadrati totali e 28mila metri quadrati di superficie commerciale suddivisi su tre piani, anche se quella “reale”, al netto dei vari servizi, sarà di 15mila metri quadrati come sancito dall’autorizzazione regionale.
All’interno sono previsti ben 121 negozi di cui 19 ristoranti e bar, un supermercato, una grande superficie, 3 medie superfici e 3 unità leisure. E poi, nel sottosuolo, due piani di parcheggi coperti che ospiteranno 674 posti auto. Uno scenario che spaventa i negozi di vicinato, quelli della Foce ma anche quelli del centro, che temono di vedere un’ulteriore riduzione di clientela attratta da grandi catene e comodità come i numerosi parcheggi: “Non è una revisione del progetto – aveva detto Piciocchi a ottobre, quando la possibilità di rientrare in possesso del Palasport si è fatta maggiormente concreta – si tratta solo di un cambio di proprietà che riguarda la parte destinata alla funzione sportiva”.