Mobilitazione

Morti sul lavoro, la Cisl in piazza a Genova: “Una patente a punti per fermare la scia di sangue”

Presidio a De Ferrari, consegnato in Regione il decalogo con le proposte del sindacato. Toti: "Approccio giusto, senza ideologie"

Genova. “Fermiamo la scia di sangue”. La scritta sullo striscione in piazza De Ferrari è quella che accompagna la mobilitazione nazionale della Cisl contro gli infortuni e le morti sul lavoro scaturita dalla strage del cantiere Esselunga a Firenze. Nel pomeriggio è stato organizzato un presidio di fronte al palazzo della Regione e nell’occasione è stato consegnato al presidente Giovanni Toti il decalogo di proposte del sindacato per arrestare l’emergenza, presentato oggi alla ministra del Lavoro.

“In questo Paese non è possibile che muoiano tre persone al giorno – sottolinea Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria -. La protesta è sacrosanta, ma da sola non basta: serve passare dal cordoglio, dal pianto di coccodrillo, alla proposta fattiva, concreta, chiara. Serve un grande patto tra istituzioni, governo, aziende, sindacati per un’azione di contrasto a un’emergenza nazionale come è stato per il Covid: tutti mobilitati, senza differenze, senza divisioni, con spirito repubblicano, per arginare questa piaga che deve finire.

La Cisl rilancia quindi le sue proposte, a partire dalla patente a punti per le aziende: “Responsabilità sociale, rispetto delle norme sulla sicurezza e rispetto del contratto nazionale del lavoro devono essere una condizione sine qua non per partecipare alle gare d’appalto – continua Maestripieri -. Poi bisogna spostare tutte le tutele dei grandi appalti pubblici ai grandi appalti privati. E ancora, i 3 miliardi di euro all’anno di avanzo di bilancio dell’Inail, soldi dei lavoratori e delle imprese che vanno a risanare le casse dello Stato, devono servire per fare prevenzione”.

“Oltre alla prevenzione – prosegue il segretario ligure della Cisl – siccome tanti speculano sulla pelle delle persone che lavorano, bisogna fare controllo e repressione, quindi una grande stagione di assunzioni di ispettori, di medici del lavoro, di tecnici della prevenzione. Bisogna intervenire sulle sanzioni: devono essere più forti di quelle che ci sono oggi, che non spaventano nessuno. In ultimo un sogno: andare come sindacalista, insieme a ragazzi che hanno subito infortuni sul lavoro, a parlare agli studenti di prevenzione e trasmettere esperienze utili alla loro crescita”.

“Ci lavoreremo con gli uffici della Regione per cercare di dare effettività ai molti protocolli firmati nel tempo: non tutti hanno avuto l’attenzione che meritavano – commenta al termine dell’incontro il presidente Giovanni Toti -. Abbiamo sottolineato quanto è già stato fatto: 72 assunzioni negli Psal lo scorso anno, i protocolli per la sicurezza che si stanno sviluppando, gli accordi per i grandi appalti pubblici, gli accordi con le scuole edili per la formazione del personale. Tutto questo non basta. Apprezzo molto l’atteggiamento della Cisl che non ha fatto di un tema drammatico come questo territorio di scontro ma territorio di ricerca di convergenza e collaborazione tra tutte le parti. Credo sia l’approccio giusto per fare un passo avanti senza ideologizzare il tema. Cercheremo di andare avanti e di fare al meglio nella consapevolezza che questo è un tema ineludibile e drammatica”.

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