Casi in aumento

Morbillo, Bassetti lancia l’allarme: “Sembra solo l’inizio di molti futuri focolai epidemici”

L'infettivologo commenta l'aumento esponenziale di casi in Florida, ma la preoccupazione è alta anche in Europa e in Italia: "Colpa della cattiva informazione vaccinale"

matteo bassetti

Genova. “Il morbillo corre in Florida. È l’effetto della mancata vaccinazione di molti bambini a seguito della cattiva informazione vaccinale degli anni del Covid”.

A parlare, su X, è l’infettivologo e direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino, Matteo Bassetti, che ha commentato il rapido e preoccupante aumento di casi di morbillo, soprattutto in età infantile, negli Stati Uniti. Una situazione che preoccupa l’Oms, che ha lanciato l’allarme, e che Bassetti imputa appunto a un drastico calo delle vaccinazioni legato all’informazione fatta nel periodo della pandemia di covid-19.

Sembra solo l’inizio di molti futuri focolai epidemici”, ha detto l’infettivologo, mostrando timore verso una riluttanza a vaccinarsi che potrebbe comportare la diffusione di malattie, se non del tutto debellate, comunque tenute ampiamente sotto controllo dai vaccini. Il morbillo, d’altronde, preoccupa anche in Europa. L’Oms fa sapere che nel 2023 più di 58mila persone in 41 dei 53 Stati membri della regione europea sono state infettate dal virus del morbillo, epidemia che ha provocato “migliaia di ricoveri ospedalieri e 10 decessi correlati”.

Nel 2023 in Italia il sistema di sorveglianza ha registrato 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel solo mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 27. L’incidenza nazionale è stata pari a 0,5 casi per milione di abitanti. Oltre la metà dei casi è stata segnalata da tre regioni (Lombardia, Toscana e Lazio). L’incidenza più elevata è stata riportata in Toscana (2,4 casi/1.000.000), seguita dal Lazio e dalla Campania. L’età mediana dei casi segnalati è pari a 35 anni (range: 1- 47 anni) e oltre la metà dei casi (6 su 11) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni. È stato segnalato un caso in un bambino con meno di un anno di età (quindi non idoneo alla vaccinazione). L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 15-39 anni (1,08 per milione), seguita dalla fascia 0-4 anni (0,46 per milione). Lo stato vaccinale è noto per 23 casi su 27 (85%), di cui 21 casi (91%) erano non vaccinati al momento del contagio e un caso era vaccinato con 1 dose.

“L’aumento dei casi che si è registrato in Italia è più contenuto rispetto a quello di altri paesi europei su cui l’Oms ha recentemente lanciato un allarme, ma non va sottovalutato – ha detto Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss – Il morbillo può essere potenzialmente molto pericoloso, specie per i più piccoli, come dimostrano proprio i dati Oms per l’Europa, che riportano nel 2023 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Il vaccino, che è sicuro ed efficace, rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia”.  

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