Manovre

Folla di privati in corsa per l’aeroporto di Genova, Toti: “È la strada giusta per il rilancio”

Oltre a Msc, Costa e 777 Partners spuntano anche Spinelli e Levorato Marcevaggi. Il presidente ligure: "Il treno veloce per Milano? Sono due cose molto diverse"

aeroporto di genova cristoforo colombo

Genova. È scaduto ieri l’avviso per manifestazioni di interesse con l’obiettivo di individuare uno o più soci privati per l’aeroporto di Genova. E sono ben cinque, dopo l’apertura delle buste che ha confermato le indiscrezioni riportate negli ultimi giorni da Il Secolo XIX e La Repubblica, i soggetti in corsa per entrare nella compagine azionaria: dopo i big delle crociere Msc e Costa e il fondo americano 777 Partners (già proprietario del Genoa ma collegato anche ad alcune compagnie low cost tra cui Volotea) sarebbero arrivate all’ultimo le lettere di Spinelli e di Levorato Marcevaggi, azienda logistica specializzata nel trasporto di carburanti per aerei e altri carichi pericolosi.

Credo sia la strada giusta – commenta il presidente ligure Giovanni Toti -. Il nuovo presidente Lavarello e il nuovo direttore generale D’Amico stanno facendo uno straordinario lavoro. L’affollamento di privati che bussano alle porte per avere un ruolo industriale in quell’aeroporto che sia legato alla logistica, al cargo e ai passeggeri è segno dell’importanza di quello scalo. Io sono molto ottimista, ci abbiamo investito molto, non dimentichiamo la modernizzazione dell’aerostazione. Sono certo che, con la crescita delle crociere e l’importanza che stanno acquisendo i nostri porti, l’aeroporto di Genova nel prossimo futuro avrà sicuramente un balzo importante“.

La strategia del nuovo management è ormai piuttosto chiara: rendere il Cristoforo Colombo uno scalo funzionale alle esigenze del porto, sia per le merci sia per i passeggeri, considerando che entrambe le tipologie di traffico sono ancora sotto i livelli del 2019 nonostante la ripresa del turismo a livello globale e nonostante gli aeroporti italiani nel loro complesso abbiano segnato un nuovo record nel 2023. Un legame che si intende concretizzare rappresentando gli interessi specifici col trasferimento di quote azionarie di minoranza. Il controllo della società di gestione, infatti, dovrebbe restare in mano pubblica e in particolare dell’Autorità di sistema portuale che ad oggi ne detiene il 60%.

Le manifestazioni di interesse, come chiarito nell’avviso dell’Aeroporto, non danno luogo “ad alcuna procedura selettiva né ad alcuna trattativa” e servono solo ad “acquisire una migliore conoscenza delle opportunità di mercato al fine di successive determinazioni della società”, in particolare la “eventuale successiva indizione di una formale gara tramite bando strutturato“. A quel punto la platea dei concorrenti potrebbe stringersi o allargarsi ulteriormente, a seconda delle condizioni che verranno poste. Ma un dato rilevante è già emerso: il Cristoforo Colombo ha un suo “mercato” potenziale.

I tempi non potranno prolungarsi molto. Il viceministro Edoardo Rixi lunedì a Genova ha lanciato un monito: con l‘apertura del Terzo Valico si rischia di perdere altro terreno perché gli aeroporti milanesi saranno ancora più vicini. Toti però non vede rischi: “Sono due cose molto diverse. Questa regione, che da sempre cresce nonostante l’asfissia delle sue infrastrutture, se ne avesse anche una sovrabbondanza ci sarebbe solo da rallegrarsi. Il treno da Milano sarà utile per il traffico turistico, business, e merci, ma l’aeroporto di Genova, con la sua capacità di pista, il suo collegamento con le stazioni crocieristiche e la sua posizione di city airport è uno scalo importante. E già i primi vagiti si vedono: Lufthansa che torna a volare su Monaco, Klm, i collegamenti stanno crescendo e stiamo lavorando per aumentare quelli con Fiumicino con Ita che già sta trattando con dignità il nostro aeroporto”.

Ancora più importante, nell’ottica delle sinergie con le crociere, sarà la connessione tra l’aeroporto e il resto della città. Nel 2025 dovrebbe nascere la nuova stazione ferroviaria Aeroporto-Erzelli che garantirà un collegamento rapido con la stazione marittima, ma per arrivarci serve un impianto: archiviata per ragioni di costi la funicolare, il Comune ha virato sulla soluzione tapis-roulant, ma bisogna verificare l’impatto sui tempi di viaggio. Altrimenti, per salire su un pullman, molti crocieristi continueranno a farlo da Milano o da una località più vicina al punto di partenza.

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