Genova. L’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, è stata posta in amministrazione straordinaria. Lo ha annunciato Pasquale Di Napoli, presidente della sezione Metalmeccanica territoriale di Confindustria Taranto, al termine di un lungo incontro con il governo terminato ieri in serata. La procedura di amministrazione straordinaria prevale su quella del concordato preventivo avviata da Acciaierie d’Italia. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha assicurato che nelle prossime ore, massimo nei prossimi giorni, il Ministero procederà alla nomina dei commissari per l’azienda.
L’obiettivo è quello di garantire la continuità produttiva e di dare nuovo slancio ad Acciaierie d’Italia. L’incontro con il governo è stato accolto con favore dai sindacati, che hanno ribadito le esigenze del lavoratori, auspicando una rapida nomina dei commissari e un piano industriale che tuteli l’occupazione e gli investimenti.
Un sospiro di sollievo? Forse, certo è che la situazione per l’ex Ilva, che vede Taranto e Genova unite dalle storiche battaglie dei lavoratori e dal comune destino post industriale, rimane complicata e incerta. L’azienda è fortemente esposta a livello finanziario, mentre non accenna a placarsi la crisi del settore siderurgico europeo. La scelta dell’amministrazione straordinaria appare quindi come una sorta di ultima spiaggia per salvare e rilanciare una azienda che conta ancora oltre 10 mila dipendenti.
Il governo ha assicurato il suo impegno per il futuro di Acciaierie d’Italia. Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro saranno in prima linea per supportare l’azienda in questa fase di transizione. La nomina dei commissari e la definizione del nuovo piano industriale saranno i prossimi passi cruciali per il futuro di Acciaierie d’Italia.
L’iter che porterà Acciaierie d’Italia a essere gestita da tre commissari e, almeno in via momentanea, sotto il controllo dello Stato, non è immediata. Nei giorni scorsi il ministro Adolfo Urso ha detto che “se ArcelorMittal non intende investire sull’impresa, credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni”.
Se da un lato l’auspicio è che possa iniziare una nuova stagione per l’ex Ilva dall’altra c’è preoccupazione sugli effetti di una procedura di commissariamento, sia sui pagamenti ai fornitori sia sul futuro dei lavoratori, tra le incognite di tempi e un’ennesima nuova gestione.