Genova. A due anni dall’inizio del conflitto in Ucraina, il 23 febbraio alle 19.00 nella basilica dell’Annunziata del Vastato la Comunità di Sant’Egidio si raccoglierà in una preghiera per la pace assieme a tanti profughi ucraini accolti in questi anni in città (oltre 60, alcuni in gravissime condizioni di salute) e ad amici e sostenitori.
“Siamo a due anni dall’inizio del conflitto in Ucraina, con i combattimenti che proseguono provocando nuove vittime e nuove distruzioni – spiega la Comunità -. In questo triste anniversario non dimentichiamo il dramma che stanno vivendo milioni di ucraini, un’emergenza che si aggrava giorno dopo giorno, con oltre 5 milioni di sfollati interni mentre si affievolisce il flusso degli aiuti umanitari. L’eternizzazione della guerra provoca paradossalmente anche questo: una mobilitazione internazionale più debole rispetto a quella che invece, nei primi mesi del conflitto, era riuscita a fare arrivare in Ucraina un ingente sostegno”.
Sant’Egidio è presente nel Paese da trent’anni con comunità composte da cittadini ucraini, che in questi due anni, pur condividendo le sofferenze, le paure, i disagi di tutta la popolazione, hanno realizzato un’estesa rete di aiuti umanitari. Ogni settimana migliaia di pacchi alimentari sono consegnati alle famiglie di sfollati e inviati nelle regioni meridionali e orientali del Paese, più esposte alle azioni belliche, raggiungendo in due anni circa 330mila persone. Tutto ciò è reso possibile da una catena di solidarietà che parte dall’Italia e da altri paesi europei e che non può interrompersi finché dura il conflitto.
Nel centro di coordinamento delle iniziative umanitarie di Sant’Egidio, realizzato a Leopoli, vicino al confine con la Polonia, sono giunti finora dall’Italia e da diversi Paesi europei 127 carichi di aiuti umanitari, pari a 2mila tonnellate, per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro.
Tre i tir di aiuti partiti da Genova, oltre a quindi pallet di medicinali. Cibo, abbigliamento, coperte, prodotti per l’igiene personale, ma anche medicinali e materiale sanitario. Da Leopoli Sant’Egidio ha spedito farmaci, anche salvavita, a 209 strutture sanitarie, 90 amministrazioni locali, 54 istituti per bambini, anziani e disabili e numerosi centri di accoglienza per profughi anche nelle aree più remote del Paese. La stima delle persone che hanno usufruito di questi aiuti sanitari è di circa 2 milioni.
“L’Ucraina ha bisogno di pace e la solidarietà ne tiene viva la speranza, quando tutto intorno parla di morte. Per alimentarla c’è bisogno di un sostegno largo e generoso, che non può indebolirsi ma al contrario deve rafforzarsi: a due anni dall’inizio della guerra non dimentichiamo l’Ucraina, perché l’aiuto umanitario, ne siamo convinti, è realizzare già da oggi un pezzo di pace e di futuro”, è l’appello della Comunità di Sant’Egidio.
Chiunque voglia contribuire al sostegno della popolazione civile ucraina può farlo visitando www.santegidio.org