Genova. Viaggeranno tra il sesto modulo del porto di Pra’ e il canale di calma della piattaforma aeroportuale i cassoni necessari per i test relativi alla nuova colmata prevista dal progetto della Gronda. Sono questi i primi dettagli che emergono dalla documentazione presentata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica da Autostrade per l’Italia per approntare i campi prova propedeutici alla costruzione del muro di cassoni di “marginamento” della nuova banchina che sarà realizzata con lo smarino ricavato dai tunnel dell’opera autostradale.
I test sono stati “suggeriti” dal comitato tecnico scientifico, coinvolto nelle valutazioni preliminari sugli aspetti singolari del progetto esecutivo. “Il campo prove, non previsto nel progetto definitivo – come si legge nella documentazione presentata al ministero – serve quindi a testare l’efficacia dei trattamenti colonnari in ghiaia sottostanti lo scanno di imbasamento dei cassoni cellulari in cemento armato costituenti la conterminazione delle vasche di colmata dell’Opera a Mare”.
Nel dettagli saranno allestiti tre diversi campi prova, che saranno ubicati al centro canale di calma della pista aeroportuale nella sua parte più a ovest. Una posizione che praticamente coincide con la futura collocazione del muro che conterrà il tombamento della nuova banchina. Un intervento che di fatto raddoppierà la larghezza dello spazio a disposizione del Colombo. I test saranno articolati in diverse fasi che prevedono la posa di differenti strati di ghiaia, sulla quale saranno appoggiati i cassoni, affondati e riempiti con materiale di cava. Oggetto di studio e verifica dei test, l’efficacia della vibroflottazione, vale a dire il compattamento meccanico (o la sua assenza, come previsto per il primo campo prova) degli strati di ghiaia su cui saranno poi “incastrati” gli oltre cento cassoni necessari per il progetto.
Per l’esecuzione di queste prove, stando alle carte progettuali, saranno utilizzati cinque cassoni dismessi dal terminal Psa “svuotati integralmente dalla zavorra costituita da materiale solido presente al loro interno, trasportati e riaffondati nella posizione prevista per effettuare le prove, mediante zavorra”. I cassoni saranno prelevati e riconsegnati “a Psa nella zona del sesto modulo”. Le tempistiche di osservazione saranno di circa cinque mesi, a cui si dovranno aggiungere un mese per gli allestimenti e un altro mesi per lo smantellamento del cantiere.
Il progetto dei campi prova riporta nell’attualità della cronaca il progetto della Gronda, ancora in fase di cantieri propedeutici. Ma soprattutto ricorda quale sarà l’impatto “fisico” della grande opera, che di fatto interverrà in maniera importante anche per l’assetto portuale. Ma non solo: la colmata in porto procederà in parallelo con gli scavi e potrebbe in qualche aggiungersi ai tanti cantieri che saranno operativi in città come in porto, nuova diga su tutti. Non è ancora stato chiarito, inoltre, il numero preciso di cassoni che saranno necessari per costruire il “bordo” della grande vasca destinata ad accogliere le terre di scavo dei nuovi tunnel autostradali: da una prima stima calcolata sulle tavole progettuali potrebbero essere almeno 150, larghi 21 metri e altri 13. Ancora da definire, inoltre, la location per la loro costruzione: Vado potrebbe essere in continuità con quanto deciso per la nuova diga, ma ad oggi altre collocazioni, come la stessa piattaforma portuale di Pra’, non sono state escluse.
