Allarme

Bassetti: “Inevitabile che arrivi un’epidemia di morbillo, prepararsi a vaccinare i 15-30enni”

Complicazioni gravi in un paziente su quattro, nel 90% dei casi si tratta di persone non vaccinate. L'infettivologo: "Sfatiamo il mito che sia una malattia tranquilla"

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Genova. “È inevitabile che arrivi un’epidemia di morbillo. Nessuno terrorizza nessuno, ma bisogna prepararsi, soprattutto nella fascia 15-30 anni in cui potrebbe essere utile proporre la vaccinazione“. A lanciare l’allarme è Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, mentre cresce la preoccupazione nel mondo per l’aumento significativo dei casi, anche in alcuni Paesi europei.

“Sfatiamo un mito, è una una malattia tutt’altro che tranquilla, in alcuni casi può portare a complicazioni anche gravi“, avverte Bassetti. In Italia i dati più recenti dell’Istituto superiore di sanità riportano quest’anno 27 casi in 7 regioni con un’età media di 35 anni: in meno di due mesi abbiamo già superato la metà dei 43 casi censiti in tutto il 2023. Nel 26% dei casi (circa uno su quattro) si notano complicanze. E c’è un altro fattore preoccupante: ogni persona affetta da morbillo può contagiarne in media altre 16-18: basti pensare che, nei momenti più gravi della pandemia di Covid, questo numero era intorno a 5-7.

A Genova esiste un caso di studio emblematico: tra gennaio 2008 e aprile 2009 all’ospedale San Martino furono ricoverati ben 114 pazienti con sospetta infezione da morbillo, confermata nel 72% dei casi (83 pazienti). L’età media era di 24 anni, in un range compreso tra 15 e 66 anni. Il 34% soffriva di vomito e nausea, ma il 26% aveva sviluppato una polmonite interstiziale. E nel 90% dei casi si trattava di persone non vaccinate. “Oggi potrebbe verificarsi una situazione identica”, è il monito di Bassetti alla luce dei dati che indicano una riduzione della copertura vaccinale, in Italia all’85% mentre la quota ottimale per avere la cosiddetta immunità di gregge sarebbe il 95%.

“L’aumento dei casi viene attribuito principalmente alla riduzione della copertura vaccinale durante il Covid, perché gli ambulatori erano concentrati su quella malattia. Si stima che 61 milioni di dosi siano state saltate o posticipate nel 2022″, conferma Bassetti. È un problema che riguarda in realtà tutta l’Europa: più di 30mila casi sono stati riportati nel 2023 con un totale di 21mila ospedalizzazioni. I Paesi più colpiti da epidemie sono l’Austria e la Romania, dove sono stati registrati 6 casi fatali. I più colpiti in Europa sono i bambini fino ai 4 anni, con un’evidente correlazione rispetto alla copertura vaccinale, mentre in Italia la fascia più interessata è 15-30 anni: “Probabilmente sono persone che non si sono vaccinate durante l’infanzia“, osserva l’infettivologo genovese.

Il medico del San Martino ha poi lanciato un nuovo avvertimento sulla febbre Dengue: “Si sta verificando una nuova epidemia in Perù e a Genova è presente una delle più importanti comunità peruviane. È importante informare la popolazione che, qualora si rientrasse in Italia dopo un viaggio con sintomi compatibili (come febbre, rash cutaneo, dolore alle ossa, dolore dietro le orbite degli occhi), bisogna recarsi in un centro di malattie infettive per fare gli esami del sangue. È importante fare attività di prevenzione”.

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