Il caso

Bando Cultura, 160 candidature per gli incarichi da 300mila euro che secondo il Pd sono già “assegnati”

Le polemiche dei giorni scorsi si sono rivelati una cassa di risonanza e sono arrivate domande da tutta Italia. Tra le critiche il fatto che tra i requisiti per diventare manager culturali non ci sia la laurea

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Genova. Sono 160 le candidature arrivate al Comune di Genova per il cosidetto “bando cultura”, la selezione lanciata dall’amministrazione per assegnare due incarichi da 300mila euro complessivi (150mila euro a testa per ogni consulente, per un periodo fino al 2026) su cui nelle ultime settimane si è fatta molta polemica.

La notizia del boom di candidature, anticipata da GenovaQuotidiana, e confermata dall’assessore al Personale Marta Brusoni, è il risultato dell’eco mediatica avuta dal bando, proprio per via del polverone sollevato soprattutto dal centrosinistra in Comune.

Tra le critiche – portate avanti in particolar modo da Pd e rossoverdi – il fatto che tra i requisiti chiesti per partecipare non ci fosse il possesso di una laurea. Nel merito, in consiglio comunale, l’assessore Brusoni ha spiegato che il Comune ha scelto, in base alla normativa di legge sulla materia, di dare più peso alle esperienze professionali pregresse in ambito di cultura, arte contemporanea e utilizzo del digitale.

Ad alimentare le polemiche anche molti esponenti del mondo accademico e culturale cittadino che hanno invitato a una sorta di “partecipazione di massa” per rendere meno scontato l’esito del bando. Secondo il Pd, infatti, la selezione sarebbe stata creata su misura per due figure che già collaborano con il Comune (Maurizio Gregorini e Anna Orlando, i cui contratti in atto non possono più essere rinnovati, ndr) e addirittura nella penultima seduta di consiglio gli esponenti Dem hanno consegnato alla segretaria generale del Comune due buste chiuse con i nomi di quelli che pensano saranno i vincitori.

I termini per partecipare al bando si sono chiusi pochi giorni fa. In 125 hanno risposto alla selezione per la consulenza in ambito street art e cinematografia, in 35 a quella per il manager specializzato in programmazione dell’offerta culturale e grandi eventi.

A questo punto sarà probabilmente nominata una commissione per scremare le tante candidature arrivate. La scelta definitiva sarà nelle mani della dirigente del Settore Cultura del Comune di Genova, Gloria Piaggio.

La scelta del professionista – si legge nel documento di bando – avverrà tenendo conto dei seguenti criteri di valutazione: “comprovata esperienza lavorativa di almeno 36 mesi nell’ambito della promozione artistica e culturale di arte contemporanea, nuove forme artistiche (es. street art), cinematografia, fotografia, bibliografia e letteratura e grandi eventi, escluso il periodo richiesto come requisito di partecipazione; l’esperienza professionale dovrà essere desumibile dal curriculum vitae e debitamente dettagliata con l’indicazione del committente, la tipologia contrattuale, la natura e la durata dell’attività lavorativa svolta”.

Saranno inoltre valutate con punti “pubblicazioni e/o produzioni in ambito critico, letterario, cinematografico, fotografico e artisticoculturale”. I candidati ammessi alla selezione saranno sottoposti a colloquio, volto a verificare “l’attitudine del candidato a sviluppare le attività oggetto dell’incarico, valutando altresì le capacità trasversali funzionali all’espletamento dell’incarico”.

Al colloquio verrà assegnato un punteggio massimo di 15 punti, che andrà a sommarsi a quello attribuito in seguito all’analisi del curriculum vitae. Il punteggio conseguito nel colloquio andrà a sommarsi a quello attribuito in seguito all’analisi del curriculum vitae.

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