Genova. C’è un nuovo giallo, anzi, ce ne sono almeno un paio, attorno al progetto dello Skymetro, la metropolitana sopraelevata che dovrebbe collegare Brignole a Molassana (e poi fino a Prato) e per cui il ministero delle Infrastrutture nel 2022, con un decreto dell’ex ministro Giovannini (governo Draghi), ha stanziato 398 milioni di euro.
La scorsa settimana era atteso il parere del consiglio superiore dei lavori pubblici alle integrazioni al progetto preliminare apportate dopo la mezza bocciatura della documentazione che dovrebbe andare a base di gara. Di quel parere – solo consultivo ma obbligatorio – non esiste ancora traccia anche se tecnici, progettisti ed esponenti della giunta Bucci sono stati ripetutamente a Roma negli ultimi giorni.
Questa mattina però, un post pubblicato sui social dal giornalista genovese Andrea Moizo, mette a qualcuno la pulce nell’orecchio. Sì perché dai documenti del parlamento emerge come nei prossimi giorni deputati leghisti (tra cui Francesco Bruzzone) presenteranno un emendamento al Milleproroghe che chiede di modificare i termini del cronoprogramma e in sostanza dilatare le deadline per evitare che il Mit tolga i fondi. Per la precisione, l’emendamento chiede di “fissare il termine ultimo di fine aggiudicazione al 31 dicembre 2025” con conseguente slittamento del fine lavori tra il 2028 e il 2029. Ci sarebbe il tempo, in sostanza, per procedere con una progettazione ex novo, e magari rivedere l’intervento in maniera massiccia.
Secondo il M5s l’emendamento della Lega altro non è che un tentativo di blindare l’opera: “I deputati leghisti sanno forse che il progetto Skymetro fortemente voluto dalla destra genovese è stato bocciato, non lo dicono e ora devono salvare la faccia? E se non fosse questo il motivo, quali sono allora i problemi per cui la Lega che sostiene Bucci fa questo emendamento? Siano trasparenti!”, chiedono i pentastellati. Sia il senatore Luca Pirondini sia il consigliere comunale Fabio Ceraudo presenteranno interrogazioni sul tema per avere una risposta rispettivamente al governo e al sindaco di Genova.
Risposta che, nel pomeriggio, arriva dal viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, a margine dell’inaugurazione della nuova strada del Campasso, in Valpolcevera. “Il parere del consiglio superiore dei lavori pubblici non c’entra nulla e io non vedo forzature negli emendamenti che la Lega presenterà al Milleproroghe – ha detto – si tratta solo di unificare i tempi previsti per il progetto Skymetro a Genova con gli altri progetti inseriti nello stesso decreto di finanziamento, se per le altre grandi città è stato deciso che la fine lavori è il 2028/2029 non si vede perché per lo Skymetro i tempi debbano essere più ristretti, trattandosi di un’opera particolarmente complessa e per cui abbiamo voluto procedere con tutte le cautele, sia per quanto riguarda il rischio idrogeologico, visto che sarà costruita lungo il torrente Bisagno, sia per quanto riguarda l’ascolto della cittadinanza”.
Rixi esclude che si tratti di un tentativo di mascherare una presunta bocciatura da parte dell’organo tecnico del suo stesso ministero: “Non c’entra nulla, il parere definitivo non c’è ancora” ma il viceministro leghista, piuttosto, sottolinea come tra i ritardi accumulati abbia pesato anche l’operato di alcuni uffici del Mit: “La pratica Skymetro è stata ferma al ministero per 9 mesi, 6 mesi più del necessario, e non sono io a dirlo, c’è una deliberazione della Corte dei Conti che ha raccomandato tempi più rapidi”.
Il viceministro ed esponente del Carroccio di fatto alimenta la voce circolata ultimamente anche nei corridoi di palazzo Tursi, tra chi parla di “forze oscure” che remano contro la realizzazione dello Skymetro in Val Bisagno. “Non sarò mai io quello che farà fare delle indagini discrezionali sull’attività degli uffici ma oggi la domanda che dobbiamo farci è se vogliamo o meno fare quest’opera, e io credo che lo Skymetro sia fondamentale per la Val Bisagno e per il suo immediato entroterra che altrimenti resteranno sempre territori marginalizzati”.
Sui tempi che a questo punto si prospetterebbero per lo Skymetro Rixi conclude: “Se sarà il 2027 o il 2029, l’importante è che l’opera si faccia, poi sono il primo a pensare che tra un mese in più o un mese in meno sia meglio un mese in più se questo significa avere la certezza di fare le cose bene, soprattutto trattandosi di un’infrastruttura costruita nell’alveo del torrente”.
Tempi su cui non è troppo d’accordo il sindaco Marco Bucci che, parlando dal Campasso praticamente in contemporanea con il viceministro afferma: “La gara per l’affidamento dell’opera si chiuderà a fine marzo e forse ci sarà un mese di ritardo per l’avvio dei lavori rispetto a quanto preventivato (a maggio, ndr). Io voglio concludere il mio mandato e vedere lo Skymetro ultimato, quindi come previsto nel 2027“.
“Il parere del consiglio superiore dei lavori pubblici non è ancora arrivato – aggiunge il sindaco – ma non ci sono problemi, c’è un dialogo continuo, ma voi sapete anche che il parere non è vincolante”. Poi aggiunge che l’iter ha subìto rallentamenti anche per consentire la presentazione pubblica e la discussione con i comitati, “Quelli del no e del sì – sottolinea – perché ci sono anche quelli favorevoli all’opera”.
Ad ogni modo, nonostante e proprio per via della spiegazione fornita dal viceministro, qualche “giallo” resta. Che fine ha fatto il parere definitivo atteso da parte del consiglio superiore dei lavori pubblici per cui dal Comune assicuravano sarebbe arrivato entro la scorsa settimana? Chi sta remando, a Roma e non solo, contro la realizzazione dello Skymetro? Quali sono a questo punti i reali tempi di assegnazione della gara, di cantierizzazione e di realizzazione dell’opera, sempre che lo Skymetro veda mai la luce?