Genova. Nelle scorse settimane, la polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Genova, Marcelo Ignazio Saavedra Espinoza, 50enne cileno, pluripregiudicato, ritenuto responsabile del violento tentativo di rapina avvenuta presso una gioielleria di via Balbi il 25 luglio 2023.
Quel pomeriggio, due uomini dal volto coperto e armati di una pistola, avevano fatto irruzione nel negozio intimando al titolare di consegnare gioielli e denaro. L’uomo aveva reagito scagliandosi contro il rapinatore armato che subito ha esploso un colpo con l’arma da fuoco (solo successivamente la scientifica ha accertato trattarsi di un colpo a salve), quindi lo aveva colpito al capo con il calcio della pistola. L’anziano commerciante aveva perso molto sangue.
L’esplosione e le urla del malcapitato, avevano attirato l’attenzione dei passanti e di altri negozianti, nonostante qualcuno avesse cercato di fermare i rapinatori questi erano fuggiti nei vicoli. Ma i Falchi della squadra mobile hanno avviato le indagini acquisendo e analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti.
Tale attività ha consentito agli investigatori di verificare come la coppia in fuga fosse giunta fino in via Gramsci, per poi scomparire dal raggio d’azione delle telecamere, proprio in concomitanza con il passaggio di un autobus diretto a Sampierdarena. I due si sono divisi in zona Piazza Vittorio Veneto.
Le immagini hanno immortalato i due con capi di abbigliamento cambiati rispetto alla fuga, tranne che per una t-shirt adidas indossata da Espinoza, e a volto scoperto, cosa che ha consentito di cogliere i dettagli poi risultati fondamentali per l’identificazione del rapinatore armato, come un vistoso tatuaggio composto da più disegni sull’avambraccio destro.
Il 50enne cileno, notato qualche giorno dopo, durante degli abituali pattugliamenti è stato riconosciuto proprio grazie a quel tatuaggio e alla cover del telefono. Anche un tassista ha confermato agli investigatori di averlo portato a Sampierdarena e di averlo riconosciuto.
Accompagnato in questura, nel corso degli accertamenti sull’identità, è emerso che Marcelo Ignazio Saavedra Espinoza era ricercato dal 2005 perché colpito da un ordine di carcerazione emesso a seguito di una condanna a 9 anni di reclusione, per il tentato omicidio di un giovane commesso in un bar di Corso Sardegna a Genova nell’aprile del 1994.
Le indagini, all’epoca, s’intersecarono con quelle relative a un furto di opere d’arte, preziose tele russe rubate nel ’91 dal museo di Villa Croce. Gli investigatori riuscirono a recuperare gran parte della refurtiva restituendola al Console della Federazione Russa.
L’uomo è stato arrestato in esecuzione all’ordine di carcerazione, ma prima di essere accompagnato in carcere, è stato individuato e perquisito il domicilio dove sono stati trovati parte degli abiti indossati nel corso della rapina e la pistola.
Gli ulteriori accertamenti, svolti sotto il coordinamento della procura, hanno consentito di completare il quadro giudiziario che ha permesso di chiedere al Gip la misura restrittiva poi emessa e notificata all’indagato in carcere.
Non molto tempo dopo è stato identificato anche il complice che, vedendo stringere il cerchio attorno a sé, si è presentato spontaneamente negli uffici della squadra mobile, rendendo piena confessione dei fatti che lo hanno visto coinvolto la scorsa estate.