Genova. Il momento più toccante del funerale di Maurizio Bonvicelli – l’edicolante di via Napoli morto mercoledì 17 gennaio, stroncato da un malore improvviso – è stato quando il figlio, verso la fine della funzione, ha accennato alcune note di “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. “Era la sua canzone preferita”, ha detto, ricordando il papà che era un grande appassionato di musica, di ballo e di radio. E’ stato allora che molti fra i partecipanti hanno a loro volta cantato il celebre brano di Massimo Ranieri.
“Raramente si è vista così tanta gente in chiesa”, ha commentato qualcuno. E in effetti si potrebbe dire che tutto il quartiere si è stretto letteralmente attorno ai familiari, oltre al figlio, la moglie e la madre di “Maury”. La parrocchia di Santa Caterina non è stata grande abbastanza per accogliere tutti i partecipanti alle esequie, celebrate da Don Nidal. In tanti hanno atteso sul sagrato e per strada l’arrivo e poi la partenza del feretro, pazienti e in silenzio, nonostante il vento freddo che sferzava la via.
Maurizio Bonvicelli aveva 63 anni. Era amato e stimato e considerato un vero punto di riferimento per la comunità di Oregina con la sua edicola nella piazzetta tra via Napoli e via Boine. “Sempre allegro, gentile e sorridente con tutti”, dicono i clienti. Dalla mattina di mercoledì la saracinesca del chiosco è rimasta abbassata e in molti hanno lasciato un ricordo: fiori, sciarpe di squadre di calcio, messaggi d’affetto e disegni.