Genova. Ci sono anche alcuni profughi palestinesi tra i migranti messi in salvo dalla nave Geo Barents, l’unità safe and rescue di Medici Senza Frontiere ormeggiata dalle 7.35 di oggi, lunedì 29 gennaio, a ponte Doria, nel porto di Genova, scalo assegnato dal Viminale alla ong dopo il salvataggio di venerdì mattina.
La Geo Barents ha trovato i migranti in mezzo al Mediterraneo, nel canale di Sicilia, quando erano ancora a bordo di tre piccoli natanti in vetroresina, che rischiavano di affondare poiché stracolmi di passeggeri. Nessuno di loro indossava giubbotti di salvataggio.
Sulla nave arrivata, come previsto, all’alba di oggi anche una donna incinta e cinque minorenni, come conferma l’assessore alla Protezione civile del Comune di Genova Sergio Gambino. “Sono cittadini di diverse nazionalità, Siria, Pakistan, Egitto, Bangladesh e Palestina”, spiega. “Dopo i controlli sanitari di prassi da parte delle autorità marittime saranno presi in carico dal servizio della Asl 3 per capire se ci sarà bisogno di ricoveri, dopo gli altri controlli, quelli di polizia, i migranti saranno messi a bordo di alcuni pullman forniti da Amt che li trasporteranno in 50 in strutture in Emilia Romagna mentre 18 resteranno in Liguria“.
Ancora non è noto dove, nelle quattro province liguri, troveranno momentaneamente accoglienza i 18 migranti che resteranno nella nostra regione. “Deciderà la prefettura sulla base della tipologia di persone, dobbiamo capire se si tratti di nuclei familiari, giovani uomini, donne e così via”.
A ponte Doria oltre alle forze dell’ordine e le autorità sanitarie, la Croce Rossa Italia con la Protezione civile, si è occupata di allestire un punto di prima accoglienza.
“Il sistema della Liguria a guida Prefettura è ormai collaudato. Un metodo in totale sicurezza, con discrezione per le persone che stanno soffrendo che devono essere accolte con tutti i crismi per dare loro il conforto che è qualcosa di dovuto in questi casi”, spiega l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.
Che aggiunge: “La dignità di queste operazioni con cui la Liguria porta avanti questi sbarchi è esemplare. La collaborazione tra tutte le autorità, le forze dell’ordine è anche un segno di speranza per queste persone che cercano miglior fortuna rispetto al loro Paese e credo sia un modello di accoglienza che permetta a tutte le persone di avere la loro destinazione nel minor tempo possibile”.