Genova. La Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati il comandante e il direttore di macchina della nave Torc, a bordo della quale nel pomeriggio dell’8 gennaio ha perso la vita l’ufficiale 29enne Mehmet Altas, investito dall’esplosione di una caldaia.
L’infortunio mortale è avvenuto quando la nave, che trasportava cera, si trovava al largo di Stromboli. In un primo momento il comandante aveva dato l’allarme ed era stata ipotizzata l’evacuazione del ferito con l’elicottero, ma il ragazzo è deceduto subito dopo e per questo la Capitaneria di porto ha annullato il soccorso invitando la nave a dirigersi verso il porto di destinazione, quello di Genova. Per questo l’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Daniela Pischetola, resterà qui.
Domani il pm darà l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo del giovane. Non appena terminato l’accertamento, il corpo potrà essere inviato alla famiglia in Turchia. Ieri lo stesso console turco è arrivato in Procura per chiedere e ottenere il nullaosta per le esequie.
Secondo quanto appreso alcuni altri marinai avrebbero assistito inermi all’esplosione da sotto la scaletta in cima alla quale era posizionata la caldaia di cui forse Atlas stava in quel momento verificando il funzionamento ed è stato investito in pieno dall’incendio.
La nave si trova tuttora a Genova perché la caldaia (che serviva per mantenere liquida la cera) è stata posto sotto sequestro per poter accertare le cause dello scoppio. Verrà disposta molto probabilmente una consulenza tecnica e per questo la Procura ha dovuto procedere con le iscrizioni dei primi indagati che potranno così partecipare eventualmente alla consulenza con proprio periti di parte.
Il carico della nave Torc è stato nel frattempo trasbordato su un altro mercantile.