“Un ex detenuto di 19 anni è stato arrestato ieri poco dopo le 15 dopo che, da C.so De Stefanis, ha tentato di lanciare un pacco all’interno del carcere di Marassi contenente droga e cellulari e destinato ai detenuti che a quell’ora passeggiano all’aria. Nel frattempo, subito dopo l’intercettazione, alcuni detenuti ristretti in terza sezione piano terra si sono barricati in cella, altri si sono cosparsi d’olio ed hanno dato fuoco ai suppellettili. L’intervento della Polizia penitenziaria ha evitato il peggio, evacuando l’intero piano terra della terza sezione”.
A riportare queste notizie sugli eventi legati al carcere di Marassi è Fabio Pagani, Segretario Regionale della UILPA Polizia Penitenziaria. “I detenuti sono salvati, messi in sicurezza trasportati all’interno del cortile passeggi ma è probabile che esista un collegamento tra il lanciatore e alcuni detenuti della terza sezione. Ciò confermerebbe, qualora ce ne fosse bisogno, che tali accadimenti sono palesemente la sintomatologia di un sistema patologico che va celermente curato e sanato”.
“Marassi sta subendo un involuzione in pejus – continua Pagani – solo grazie al tempestivo intervento della Polizia penitenziaria oggi si è evitata una strage. Il bilancio della giornata di ieri è di due arresti ( il lanciatore ex detenuto e un detenuto della terza sezione per resistenza ), con due poliziotti feriti. Di fronte a questo quadro, il Governo Meloni prenda compiutamente atto della strisciante emergenza, fatta anche di sovrappopolamento detentivo, con circa il 130 per cento di presenze in più rispetto ai posti effettivamente disponibili, ma con punte di oltre il 200 per cento, e di penuria di operatori, alla sola Polizia penitenziaria servirebbero rinforzi per almeno 18mila unità, e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti”.