Genova. I reati commessi da minori a Genova sono aumentati del 30% nel 2023 rispetto all’anno precedente. È quanto emerso dalla relazione del procuratore generale Mario Pinelli nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario avvenuta ieri nel capoluogo ligure.
Il bilancio dell’ultimo anno è ambivalente: da un lato diminuiscono i reati commessi dai minori di 14 anni, ma dall’altro si registra un aumento dei procedimenti a carico di imputati minorenni di età superiore ai 14 anni che ha fatto registrare 1.844 iscrizioni nel registro degli indagati contro le precedenti 1.665 dell’anno precedente.
Un dato che significa un 30% rispetto al 2021, ovvero il primo anno dopo il periodo pandemico. Di questi numeri una delle caratteristiche è che sono sostenuti dalla crescita dei reati commessi da minori stranieri non accompagnati (passati da 777 a 1.110, con una crescita addirittura del 43%). “Una diffusa estrinsecazione di violenza – ha detto Mario Pinelli – resa palese anche dalla crescita di reati quali le rapine. E la inclinazione criminale dei minori, spesso manifestata contestualmente al loro arrivo in Italia, lascia anche realisticamente ritenere, oltre alla loro aggregazione in pericolose baby gang, anche un concertato instradamento in canali di illegalità gestiti da organizzazioni criminali“.
Ma non solo: le rapine commesse da minorenni sono passate da 102 a 125; i furti da 277 a 335; i reati in materia di stupefacenti da 246 a 263, le violenze sessuali sono anch’esse più che raddoppiate e quelle con vittime minorenni sono passate da 38 a 55. E sono diversi i fenomeni di violenze fatte dal “branco”. “In assenza di decisi interventi anche sul fronte repressivo – ha concluso il procuratore generale, “il quadro, così sommariamente esposto, sarà purtroppo destinato ad aggravarsi ulteriormente”.