Il caso

Case popolari, in Liguria 1.753 alloggi sfitti. Scajola: “Penalizzati dalle scelte scellerate della sinistra”

Ma è polemica col sindacato degli inquilini Sunia: "Critiche sterili, cerchi risorse a livello nazionale". La replica: "Strumentalizzazioni politiche sulla pelle dei cittadini"

Lavatrici case popolari

Genova. Sono 1.753 gli alloggi sfitti in Liguria di cui mille a Genova, 40 nell’imperiese, circa 400 nel savonese e 200 nello spezzino. Sono i numeri forniti oggi in Consiglio regionale dall’assessore alle Politiche abitative Marco Scajola in risposta all’interrogazione dei consiglieri della Lista Sansa sul patrimonio immobiliare sfitto in ristrutturazione.

“Purtroppo come Regione siamo penalizzati da scelte scellerate della sinistra che ha governato prima di noi, che in vent’anni ci costano 140 milioni di debiti nei confronti delle banche per la cartolarizzazione, soldi che dobbiamo alle banche”, ha accusato Scajola. L’assessore ha ricordato che dal 2015 al 2023, fra fondi nazionali e regionali, ci sono stati interventi nel settore dell’edilizia residenziale pubblica per 100 milioni di euro e che fino ad oggi sono stati riqualificati oltre 3mila alloggi e ci sono interventi in corso su quasi 500 alloggi.

Dati che tuttavia non convincono i sindacati degli inquilini. Per il Sunia di Genova quanto annunciato oggi dalla Regione Liguria “è assolutamente insufficiente per dare risposte all’emergenza casa in Liguria“. Secondo il segretario genovese Bruno Manganaro “le critiche sollevate dall’assessore Scajola sono sterili e sarebbe assolutamente più utile ricercare a livello nazionale le risorse che il Governo ha tagliato sulla casa. La quantità degli appartamenti sfitti in Liguria è indecente: a noi risulta che solo a Genova siano 2mila le case sfitte e, contrariamente a quanto accade con il Comune dove abbiamo iniziato una contrattazione per affrontare seriamente il problema, non si può dire la stessa cosa per la Regione Liguria”. Il Sunia ha chiesto più volte alla Regione di aprire un tavolo di confronto con le associazioni che rappresentano gli inquilini per aprire una discussione su progetti, modalità e finanziamenti a livello regionale.

“Da parte del Sunia Genova vedo solo strumentalizzazioni politiche sulla pelle dei cittadini su un tema, quello dell’edilizia residenziale sociale e pubblica, di grande importanza, che merita maggiore rispetto e responsabilità da parte di tutti – replica Scajola -. Non sorprende che il segretario del Sunia Genova non sia soddisfatto del lavoro di Regione Liguria: d’altronde, da parte loro, non vedo un’azione di tutela e di attenzione rispetto alle esigenze dei cittadini, ma semplicemente prese di posizione pretestuose che, quotidianamente, strumentalizzano un tema molto rilevante per la cittadinanza. Da parte nostra – conclude – andiamo avanti e continuiamo a lavorare nell’interesse esclusivo dei cittadini liguri, convinti della bontà e del valore di quanto fatto fino a oggi, e di quanto ancora faremo per la nostra Liguria”.

“Come Regioni siamo preoccupati di fronte alla scelta del taglio del Fondo affitti e morosità incolpevole – ha poi aggiunto l’assessore, intervenuto oggi in qualità di coordinatore vicario della commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e Province autonome alla seconda riunione del tavolo nazionale dedicato all’edilizia residenziale pubblica e sociale, convocato dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini -. Crediamo che questo porterà a ulteriori richieste di alloggi Erp ed Ers. Oltre a questo, al di là del grande lavoro portato avanti dalle Regioni per il recupero degli alloggi di edilizia sociale, abbiamo necessità di investimenti anche da parte del Governo: siamo certi che si possano individuare risorse residue da reinvestire in tempi rapidi sui territori. È poi necessario semplificare norme e burocrazia, che causano tempi lunghi e ostacolano il lavoro di Regioni e Comuni, anche in ottica di investimenti Pnrr. Infine, è incomprensibile come gli ex Iacp e le Arte, che svolgono un fondamentale e complesso lavoro, debbano pagare l’Imu”.

“”Si tratta di un tavolo fortemente richiesto dalle Regioni, su un tema di straordinaria importanza e attualità come quello dell’edilizia sociale – commenta Scajola -. Il nostro obiettivo è riuscire a mettere in campo e pianificare non solo un sempre maggior numero di interventi di recupero e messa a disposizione, ma una vera e propria riforma per quanto riguarda la gestione degli alloggi Erp ed Ers. L’11 gennaio scorso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva approvato un documento condiviso sul tema dell’edilizia residenziale e sociale pubblica. Il documento contiene tredici diversi obiettivi, di cui alcuni prioritari, che ho voluto sottoporre proprio al ministro Salvini”.

“Il Fondo dedicato agli affitti e alla morosità incolpevole, ben 300 milioni a livello nazionale destinati alle Regioni, 10 milioni per la sola Liguria, permetteva nel nostro caso di finanziare interventi in 140 Comuni, con risorse destinate a famiglie e persone in difficoltà – precisa Scajola – Il taglio del fondo, come detto, porterà all’aumento della richiesta di alloggi. Per questo serve un piano nazionale che stanzi risorse, aggiuntivo a quanto intrapreso dalle Regioni con risorse proprie: in Liguria recentemente abbiamo stanziato 22 milioni di risorse Fsc per il recupero di alloggi, ma serve anche aiuto e sostegno da parte del Governo. Servono certezze, ma anche valutare una razionalizzazione delle risorse: siamo infatti convinti che sia possibile recuperare risorse residue non utilizzate per Ers ed Erp, legate al fatto che in precedenza i fondi non avessero scadenza di utilizzo”.

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