Malumore

Tricapodanno, gli uffici della Regione usati ancora come camerini: lavoratori sulle barricate

Lettera di fuoco a Toti e al segretario generale: "Uso improprio delle sedi istituzionali, costi ingiustificati e notevoli disagi per noi"

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Genova. Anche quest’anno gli uffici della Regione Liguria in piazza De Ferrari saranno trasformati in camerini per gli artisti e gli ospiti dello show del Tricapodanno organizzato da Mediaset. A denunciarlo, dopo la polemica innescata l’anno scorso dall’opposizione, è la Rsu dei lavoratori dell’ente che ha scritto una lettera di fuoco indirizzata – tra gli altri – al presidente Giovanni Toti, all’assessora al Personale Simona Ferro e al segretario generale della giunta Pietro Paolo Giampellegrini.

“Nonostante la richiesta di informazioni più puntuali in ordine all’organizzazione dell’evento rivolta all’amministrazione dalla Rsu e dalle organizzazioni sindacali, fino all’altro ieri né lavoratori né sindacati avevano ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito – accusano i dipendenti della Regione in una missiva -. Solo il 18 dicembre, infatti, l’amministrazione ha ritenuto di informare i lavoratori interessati inviando una circolare recante le modalità organizzative relative all’evento, sulla base di una non meglio specificata valutazione dell’opportunità di ospitare gli artisti che interverranno nell’ambito della manifestazione e vista la necessità di spazi manifestata della società organizzatrice dell’evento”.

In pratica, come riferisce la Rsu, gli uffici del primo e del secondo piano della sede di piazza De Ferrari saranno chiusi dal 27 (uffici primo piano) al 30 dicembre prossimi. Gli uffici del primo piano saranno off limits anche il 2 gennaio 2024 per consentire l’accesso dei tecnici e degli operatori Mediaset. In tale periodo i lavoratori “saranno costretti a sloggiare prendendo ferie forzate o altri permessi o rispolverando improvvisamente il tanto osteggiato smart working, con notevoli diseconomie e gravi ricadute sull’organizzazione e sull’efficienza amministrativa in un momento, come quello di fine anno, particolarmente nevralgico per il sovraccarico lavorativo e le numerose scadenze da rispettare”

“Come se gli uffici regionali – proseguono – fossero i soli spazi idonei ad ospitare gli eventi presenti sul territorio comunale! Tutto ciò nonostante le polemiche e gli strascichi scatenati lo scorso anno dalla medesima decisione della giunta di fornire supporto logistico all’evento, trasformando parte della sede di piazza De Ferrari a backstage in occasione di Capodanno”.

Oltre a denunciare “il grave ritardo con il quale sono state diramate le informazioni in ordine all’individuazione di quali e quanti sarebbero stati gli uffici e i lavoratori coinvolti, che denota un’assoluta mancanza di trasparenza e di rispetto nei confronti dei lavoratori dell’ente”, la Rsu “contesta in radice la decisione della giunta in ordine all’utilizzo delle sedi istituzionali come palcoscenico di eventi per iniziative mediatiche, che costituisce un uso improprio, se non una vera e propria distrazione dalle finalità proprie di spazi e uffici pubblici, da cui derivano costi ingiustificati, gravi inefficienze e notevoli disagi per i lavoratori, costretti oltretutto a subire inopinatamente un trasloco, impiegando le ore di servizio per imballare scatoloni e agevolare lo sgombero degli uffici a favore di Mediaset, anziché lavorare a beneficio della collettività”, si conclude la lettera.

“Che per la seconda volta una parte degli uffici della sede della Regione sia usata per i camerini degli artisti che si esibiranno per il Tricapodanno mi appare del tutto assurdo – commenta Gianni Pastorino, consigliere di Linea Condivisa -. Se già una volta era una soluzione sbagliata la seconda volta dimostra l’incapacità politica ed amministrativa di chi governa. Perché non c’è un percorso definito su nulla, anche in questo caso si scarica la propria incapacità su qualcuno. Le lavoratrici e i lavoratori della sede di pazza de Ferrari che dovranno accollarsi i disagi relativi. Cosa non si fa per garantire Toti e Bucci in lustrini e paillettes…”

A cavallo tra 2022 e 2023 a fare scoppiare il caso erano stati Ferruccio Sansa e il Pd, che avevano portato la questione in Consiglio regionale. “La decisione – aveva spiegato il presidente Toti – è stata determinata dal fatto che l’evento stesso ha dato una visibilità molto elevata a Genova. È stato uno straordinario successo per la Liguria in generale, coerente anche con le altre misure prese dalla giunta nelle festività. Le misure di risparmio energetico riguardavano tutte le sedi della Regione. Il palazzo della Regione giaceva alle spalle del grande palco ed era il retroterra naturale per insediare attività indispensabili per quella trasmissione. L’utilizzo del palazzo, oltre che concordato con tutti gli assessorati, non ha in alcun modo intralciato l’operatività dell’ente. È stata una scelta economica vantaggiosa, oltre che dal punto di vista organizzativo e logistico”.

Secondo Mediaset la serata di Capodanno del 2023 ha avuto picchi di 3 milioni di telespettatori con uno share del 20,91% e 10 milioni di contatti medi (almeno un italiano su cinque avrebbe guardato lo show per almeno un minuto). Quest’anno la Regione ha dichiarato che spenderà circa un milione di euro, puntando a eguagliare o superare questi risultati in termini di visibilità.

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