Genova. Non ci sono località in Liguria, ma ce n’è una molto vicina – Novi Ligure – nell’elenco pubblicato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che indica le aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari.
Il documento è contenuto nella Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) elaborata da Sogin e Isin, che individua 51 locazioni possibili sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente Idonee (Cnapi), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin).
Il Piemonte è l’unica regione del Nord che potrebbe ospitare scorie nucleari se l’Italia dovesse tornare effettivamente a produrre energia di quel tipo. Oltre a Novi Ligure il documento individua Bosco Marengo, Castelnuovo Bormida, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Fubine Monferrato, Sezzadio. Tutti siti in provincia di Alessandria, relativamente vicini alla nostra regione.
Ma la partita non è chiusa. Infatti, come spiegato dal ministero, gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai, nonché il ministero della Difesa per le strutture militari interessate, possono, entro 30 giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il deposito nazionale e il parco tecnologico e chiedere al Mase e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità. Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di Cnai.