Genova. Più che un’idea si può definire un tormentone: una nave o chiatta ormeggiata stabilmente in area portuale da adibire a parcheggio multipiano. Obiettivo: risolvere la carenza di posteggi per i residenti del centro storico e aumentare quelli al servizio dei turisti che affollano la zona dell’Acquario. Una suggestione che a Genova esiste da decenni e che oggi l’assessore alla Mobilità Matteo Campora ha rispolverato con una chiara dichiarazione di intenti durante la commissione consiliare dedicata ai conti di Genova Parcheggi, la società partecipata del Comune che dal 2024 diventerà agenzia di mobilità per l’intera Città metropolitana.
“Sono molti anni che se ne parla, sono convinto che sia l’unica soluzione – ha detto l’assessore in sala rossa a Tursi -. Altri parcheggi in zona Caricamento e Porto Antico non sono fattibili, non si può scavare, ci sono limiti infrastrutturali. Invece, se si potesse accedere a un parcheggio galleggiante nella zona delle stazioni marittime o a levante di piazza Cavour, escludendo quindi l’area turistica, sarebbe l’ideale per due tipologie di utenti: i residenti del centro storico e naturalmente anche i turisti che oggi hanno difficoltà. È un’idea che non dobbiamo abbandonare, anzi, penso sia opportuno riavviare il percorso interrotto con tutti i soggetti interessati”.
L’ipotesi della nave-garage, come ha ricordato il direttore generale di Genova Parcheggi Claudio Gavazzi, era emersa per la prima volta nel lontano 1997. All’epoca si pensava di usarla solo per i grandi eventi come il Salone Nautico, ormeggiandola a Sestri Ponente sul molo di Fincantieri e collegandola al centro con un servizio di trasporto via mare. Quello spunto fu ripreso un decennio più tardi, nel 2008, con un’altra logica: posizionare la chiatta a Calata Gadda, in una posizione strategica per tutte le tipologie di utenza. I cantieri Mariotti avevano preventivato in circa 27 milioni di euro la spesa necessaria per costruire un autosilo galleggiante da mille posti, un costo giudicato conveniente rispetto a una struttura tradizionale sulla terraferma. L’operazione si sarebbe sostenuta grazie alla partnership con un’azienda, già individuata, che avrebbe gestito piscine e impianti sportivi sulla copertura.
Il progetto è sempre rimasto in sospeso perché non sono mai state approfondite le difficoltà logistiche: dove posizionare il garage senza sottrarre spazi al porto? Come garantire una connessione agevole con la viabilità cittadina senza intralciare altre attività? Chi non ha mai mollato la presa è Otello Parodi, storico presidente di circoscrizione e oggi consulente del sindaco Bucci per il centro storico. L’ultima sua proposta, avanzata a marzo di quest’anno, prevedeva l’installazione non di una, ma di tre chiatte: una vicino all’Hennebique, una nella zona dei Magazzini del Cotone e un’altra nel tratto di banchina tra il Molo Vecchio e il Molo Giano. In tutto sarebbero circa 2mila gli stalli disponibili.
D’altra parte, ha osservato Campora in commissione, “non possiamo costruire tutti i parcheggi in prossimità delle zone turistiche. Prima dobbiamo riempire quelli che abbiamo. Ricordo che esiste anche un nuovo parcheggio da 270 posti a San Benigno, quello di Esselunga, con una tariffa giornaliera molto vantaggiosa. È molto vicino anche ai mezzi pubblici e alla metropolitana. Chi arriva da fuori dovrebbe essere spinto a non parcheggiare in centro. Lasciando l’auto a Dinegro in pochi minuti si arriva in centro storico o al Porto Antico con la metropolitana. La nuova segnaletica indica proprio questo parcheggio come soluzione ideale per chi vuole raggiungere l’Acquario”.
Nessun passo avanti, invece, per l’ipotesi di ricavare almeno 450 posti auto nel capannone ex Ortec sotto corso Aurelio Saffi all’altezza della rotonda di Carignano, una posizione intermedia tra il centro storico e la Foce che potrebbe dare un po’ di respiro a entrambe le zone. Anche questa soluzione era stata suggerita da Otello Parodi ed era stata valutata con un certo interesse dal Comune e dal Municipio Medio Levante.
“Il problema è l’accesso, lì siamo in piena area portuale”, riferisce Campora confermando che ad oggi “è tutto fermo”. Il piazzale sulla copertura del capannone, di proprietà dell’Autorità portuale, è in concessione ad Ente Bacini, che ha affittato tutti i 407 posti auto ad aziende del comparto industriale e nautico del porto. Un accordo valido fino al 2025 prevede che quei posteggi siano disponibili per le esigenze del Salone Nautico per due settimane all’anno. Ma il piano inferiore al momento è inutilizzato ed è nella piena disponibilità dell’Autorità portuale. Servirebbero lavori di ristrutturazione ancora da quantificare, ma le prime stime parlano appunto di 450 posti auto che potrebbero rientrare nella gestione del Comune ed essere assegnati ai residenti.