Genova. Il prossimo 21 dicembre inizierà ufficialmente la conferenza dei servizi che potrebbe dare il via libera definitivo alla costruzione del nuovo forno crematorio a Staglieno, il progetto presentato da una cordata di imprese bergamasche, capitanate dalla Crezza srl e accolto e portato avanti dal Comune di Genova.
L’idea del nuovo impianto, però resta al centro della polemica: l’opera, infatti, è molto contestata dai comitati dei residenti che la ritengono inutile, dannosa e pensato solamente per fare “business”: “Speriamo che regione e comune si rendano conto della responsabilità che si stanno assumendo – ha commentato Gabriella Rabagliati, rappresentante del Comitato Banchelle – attualmente funziona un forno crematorio che ha una potenzialità di 14mila salme all’anno e attualmente ne tratta in media 8000 all’anno. Un margine enorme e non si capisce a cosa servirebbe un nuovo tempio. Soprattutto considerando che questa tipologia di impianti produce forti emissioni come le industrie, e sarebbe costruita in una zona del cimitero a rischio geologico”.
I comitati ieri pomeriggio sono stati auditi dalla conferenza capigruppo del Consiglio regionale: “Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per capire che cosa sta tenendo bloccata la discussione per arrivare al piano regionale che dovrebbe regolare queste attività. Una lentezza che sta facendo gioco al progetto di Staglieno ma che è incomprensibile agli occhi di noi cittadini”.
leggi anche

Socrem compie 120 anni: “Pronti nuovi investimenti per il crematorio, impianto sufficiente per Genova”
